Bambino

“Mio figlio è un piccolo genio: in classe lo emarginano tutti, compagni e professori”. Come riconoscere i bambini plusdotati

 

“Non volevo fare la mamma fanatica che crede di avere un piccolo Einstein in casa e ho lasciato che fosse come gli altri. La scuola? una delusione. I suoi insegnanti non solo non hanno capito il perché dei comportamenti di mio figlio, ma lo hanno ripetutamente punito, fino a spedirlo dallo psicologo”: la storia di un bambino con Q.I.  di 150 – il massimo è 160, la media Q.I. è 100 – vittima di atti aggressivi da parte di insegnanti e bambini.

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Chi sono i plusdotati Non è facile avere un bambino plusdotato: hanno talento, sono bravissimi, ma insieme hanno mille fragilità e sono molto vulnerabili. I bambini plusdotati sono bimbi che spesso incontrano difficoltà a relazionarsi con gli altri, hanno una spiccata sensibilità ed in genere vengono poco capiti, e magari esclusi dagli altri bambini. Dopo i primi periodi si annoiano in classe, smettono di studiare, spesso abbandonano gli studi. Hanno sempre difficoltà ad autodisciplinarsi, perché sono sempre convinti che per avere successo (come succede quando sono piccoli) sia sufficiente la loro abilità e che non serva l’impegno.

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La storia che racconta questa mamma di Verona è simile a mille altre: non ci sono mezzi, nel sistema scolastico italiano, per riconoscere questi bambini e trattarli con stimoli didattici adatti alla loro intelligenza.

Come gestirli? Bisognerebbe che gli insegnanti fossero preparati a riconoscere le caratteristiche di questi bambini. All’estero per loro ci sono programmi personalizzati che stimolano e ampliano talento e interessi. In Italia esiste un solo centro di ricerca sull’argomento ed è il LabTalento, messo a punto dall’Università di Pavia che da anni conduce un lavoro di formazione dei docenti che ne fanno richiesta e di network con associazioni di genitori ed educatori. cresce la sensibilità intorno a questi bambini, i cervelli in fuga di domani: a fine maggio l’associazione “Città dei Bimbi” presenta a Bari la rete di sostegno per scuole e famiglie diretta dalla professoressa Maria Assunta Zanetti, direttore del Lab Talento di cui fanno parte Confindustria Bari-Bat, il Comune di Bari, l’Asl di Bari, l’Università e il Politecnico di Bari.