Primo Piano

Mandano i figli all’asilo col microfono nascosto. E così confermano i loro tremendi sospetti: ecco cosa accadeva all’interno di quella scuola. Una scoperta che mette i brividi…

Da tempo queste mamme avevano notato qualcosa di strano nell’atteggiamento dei loro piccoli. E hanno voluto vederci chiaro, soprattutto perché le cronache pressoché ogni giorno riportano episodi di maltrattamento ai danni degli alunni. Questa volta l’episodio viene da Napoli. Che cosa succedeva nelle aule di quel nido? «Linguaggi scurrili e denigranti a scuola nei confronti dei bambini. Insulti, espressioni non appropriate, allusioni al membro maschile, definito come tarallo». Sono alcune delle accuse delle mamme dei bimbi dell’asilo comunale Fata Colorella di Chiaiano, riportate nelle denunce rese al commissariato di Scampia il 29 febbraio e il 24 marzo scorsi nei confronti di quattro maestre, come riporta Il Messaggero.

(Continua dopo la foto)

asilodue
Parole «sconvolgenti», riferiscono i genitori, che emergerebbero dalle registrazioni effettuate tramite recorder mp3 cuciti nei pantaloncini e nei vestiti dei loro figlioletti. Allarmate dai cambiamenti di comportamento dei propri figli, lo scorso novembre alcune mamme decidono di provare a capirne i motivi. «Poiché mio figlio non è in grado di esprimersi – racconta una mamma nella denuncia – e considerato che a casa non si era mai verificato alcun evento che in qualche modo potesse avere influito così negativamente sul bambino, ho deciso di affrontare il caso”.

(Continua dopo la foto)

asiloquattro

Da qui, la decisione «di cucire nella piega del pantalone del bimbo un mp3 a forma di pen-drive che fungeva da registratore e di mandarlo in questo modo a scuola. Quando quello stesso giorno andavo a riprenderlo, ascoltavo la registrazione e non riuscivo a crederci». Nell’audio si sente la voce di una donna, che le mamme sostengono di riconoscere, che si rivolgerebbe al piccolo, dicendo in dialetto napoletano: «Attaccamm’ stu cacacazz’». «Da lì  – aggiunge – una serie di espressioni scurrili nei confronti di mio figlio, ma anche di altri bambini presenti e che si evincono chiaramente nelle registrazioni».

(Continua dopo la foto)

asilotre

Come capita in simili situazioni, la voce si diffonde tra le mamme. Anche altri genitori, spaventati, ricorrono allo stesso stratagemma. In un’altra registrazione si sente una donna, anche questa identificata dalle mamme, che si rivolgerebbe ai bambini dicendo «di non correre ed in particolare – racconta una mamma – rivolgendosi ad una bambina, le grida di fermarsi. Subito dopo, si sente un rumore e la bimba piangere ininterrottamente. Mentre un’altra voce di donna adulta anche questa riconosciuta dalle mamme -, rivolgendosi alla prima dice in dialetto: «Li stai facendo piangere tutti quanti questi bambini».

In sottofondo si sente la voce di un’altra bimba che sempre in dialetto dice: «L’ha picchiata. Le ha fatto to to». Poco dopo, la stessa bimba si rivolge all’altra chiedendole: «Ti fa ancora male?». Le accuse, va sottolineato, sono tutte da dimostrare. Il Comune di Napoli ha aperto un provvedimento disciplinare, mentre un fascicolo è stato aperto anche dalla Procura della Repubblica di Napoli.