Per molte coppie l’attività sessuale in gravidanza è un vero e proprio tabù. Per altre invece è addirittura più soddisfacente e appagante. Ma quale è la verità?
Iniziamo con il ricordare che le paure di far male al piccolo sono del tutto infondate, e che tale aspetto deve essere assunto in considerazione solamente nell’ipotesi di minacce di aborto in corso, o altri problemi clinici verificati.
Stabilito quanto sopra, il sesso in gravidanza è certamente molto utile, perché contribuisce a mantenere una comunicazione corporea indispensabile per la coppia, creando un clima più disteso e rilassato prima di affrontare il periodo più impegnativo, rappresentato dalla parte finale della gravidanza, dal parto e dalle prime fasi di vita del bambino (il quale, in tal modo, si troverà a vivere in un ambiente più affettuoso). Inoltre, è stato sancito come il sesso in gravidanza non aumenti il rischio di partorire prima del termine, né infezioni vaginali o rottura delle membrane.
Tutto bene dunque? Si, ma attenzione a qualche piccole specificità del momento. Gli ormoni dell’eccitazione e dell’orgasmo che entrano in gioco durante i rapporti possono infatti causare delle lievi contrazioni uterine e piccole perdite di sangue, che non devono spaventare (sospendete comunque i rapporti nei giorni successivi a tali perdite, per verificare che non siano dovute ad altre cause).
Inoltre, per ovviare al problema fisico dell’ingombro del pancione, è bene adottare delle posizioni che non subiscano tale… “intralcio”: è ad esempio meglio che la mamma si disponga su un fianco, o che lei si metta sopra il partner.