Santo del giorno

Santo del giorno 26 gennaio 2015 Santi Timoteo e Tito

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Oggi, 26 gennaio 2015, si ricordano i Santi Timoteo e Tito, due vescovi appartenenti alle prime generazioni cristiane, convertiti da San Paolo.

Timoteo era figlio di una donna israelita e di un padre pagano. Rappresentava dunque una sorta di punto di incontro tra le tendenze israelite e pagane,e ideale punto di apertura per la Chiesa. Per rispetto al padre, la madre non lo fece circoncidere: fu battezzato da San Paolo quando il Santo giunse in Asia Minore, a Listra, dove Timoteo dimorava.

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Tito era uno dei pagani convertito da San Paolo ed entrato a far parte della Chiesa di Antiochia. Quattordici anni dopo fu proprio Paolo a portarlo con sé a Gerusalemme, facendone un fidato collaboratore nel gestire la controversia circa il battesimo dei gentili, uno dei primi grandi nodi che la Chiesa dovette affrontare. In particolare, Tito divenne ben presto il simbolo vivente del valore universale del Cristianesimo, senza alcuna distinzione di nazionalità, di razza e di cultura, soprattutto dopo che l’apostolo si oppose alla circoncisione del cristiano di Antiochia.

Diverso fu invece l’approccio nei confronti di Timoteo: a lui consigliò la circoncisione, probabilmente per renderlo missionario presso gli ebrei. Timoteo divenne uno dei migliori collaboratori di Paolo e, insieme a Tito, furono i due principali latori delle lettere di San Paolo alle principali comunità cristiane. Due lettere dell’apostolo risultano essere proprio indirizzate a Timoteo, mentre un’altra, ritenuta anch’essa fondamentale per la Chiesa, venne indirizzata a Tito, che era rimasto ad evangelizzare l’isola di Creta (dove divenne vescovo di Gortina, per poi morire qui, vecchissimo.

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Timoteo era invece stato inviato da Paolo ad organizzare la Chiesa di Efeso, e divenne il primo Vescovo di quella città orientale. Timoteo fu ampiamente amato dai locali, e morì qui nell’anno 97. Stando alla tradizione, fu martire poiché ucciso a colpi di pietra dai pagani della città, adirati poiché il Vescovo si sarebbe opposto ai baccanali durante una festa pagana. I baccanali erano una festività romana a sfondo propiziatorio, il cui nome deriva da alcuni rituali che venivano dedicati a Bacco. La sua origine è tuttavia più remota, visto e considerato che già nella Magna Grecia (e di qui in Campania) si diffuse la tradizione di celebrare in maniera piuttosto “spinta” (in alcune aree era tipicamente una festa orgiastica), la semina e la raccolta delle messi.

Ad ogni modo, nessun documento sembra confermare questa tesi.

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