Oggi, 25 gennaio 2015 si ricorda la Conversione di San Paolo Apostolo, uno degli eventi più importanti della storia della Chiesa, descritto negli Atti degli Apostoli e in grado di rappresentare l’adesione al cristianesimo di Paolo di Tarso.
L’evento viene descritto negli Atti e accennato implicitamente in alcune lettere paoline. Si ricorre dunque all’evidenza degli Atti 9,1-9 per poter leggere la descrizione narrativa dell’accaduto, poi raccontato dallo stesso Paolo al termine del tentativo di linciaggio a Gerusalemme e durante la comparizione a Cesarea davanti al governatore e al re.
Leggi anche: Santo del giorno 21 gennaio 2015 – Sant’Agnese
Questo il passaggio negli Atti, dove Paolo è chiamato Saulo:
Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda
Leggi anche: Santo del giorno 23 gennaio 2015 Sant’Emerenziana
La caduta a terra è riconosciuta comunemente come una caduta a cavallo, sebbene non vi siano riferimenti espliciti (ma il fatto che sia avvenuta durante il viaggio lo fa comunque comprendere). Dopo tale folgorazione, Paolo si recò a Damasco per ricevere il battesimo da Anania, riacquistando la vista. Stando alla tradizione cristiana, fu direttamente Gesu, attraverso Anania, a comunicare a Paolo il mandato missionario ai Gentili, che caratterizzerà il proprio ministero successivo. Paolo di Tarso è infatti noto anche come “l’apostolo dei Gentili”, visto e considerato che è il principale missionario del Vangelo di Gesù tra i pagani greci e romani.
Successivamente, alcune lettere paoline fanno riferimento implicito agli eventi, pur senza citare gli Atti, ma preferendo riferirsi genericamente a una maturazione e a una evoluzione interiore di paolo.