Uno dei “rimedi della nonna” applicati durante la dolce attesa, consiste nell’ingerire olio di ricino in gravidanza per cercare di stimolare le contrazioni uterine. Peccato che, come diversi rimedi della nonna, anche questo non solo si rileva poi totalmente inutile per poter raggiungere il suo obiettivo principale, bensì può apportare delle controindicazioni anche piuttosto serie per la salute della donna.
Purtroppo, come spesso accade, anche questo rimedio si basa sulla credenza popolare che gli integratori a base di erbe sia un “toccasana” in gravidanza proprio perchè a base di elementi naturali. In realtà, ci si dimentica spesso che le erbe non sono più sicure dei farmaci di sintesi, e che le erbe al loro interno contengono comunque centinaia di sostanze chimiche, con attività farmacologica. Questo significa che – salvo poceh eccezioni – qualunque erba dovrebbe essere vietata in grvidanza, a causa proprio delle sostanze chimiche dannose, presenti di fianco a quelle innocue.
Ora, tornando a occuparci in maniera più specifica sull’olio di ricino, ricordiamo come lo stesso sia ottenuto attraverso spremitura a freddo del seme di ricino (che di per sè, a conferma della pericolosità di questo rimedio, è tossico per la presenza della ricina). Un tempo l’olio di ricino veniva utilizzato come lassativo (poi gli vennero preferite altre sostanze, e non sempre prive di ripercussioni negative).
In maniera ancora più specifica, l’utilizzo dell’olio di ricino in gravidanza per stimolare le attività uterine è piuttosto contrastato. Sebbene infatti uno studio abbia dimostrato che l’assunzione di olio di ricino abbia un effetto effettivamente incisivo sulla possibilità di anticipare il travaglio, altri studi dimostrano che l’olio di ricino non avrebbe praticamente efficacia. Anzi, considerato che l’uso prolungato dell’olio di ricino determina dolori addominali, diarrea e conseguente disidratazione, è ben possibile affermare che in realtà l’olio di ricino è altamente controindicato in gravidanza e in allattamento.
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Da quanto sopra è altresì possibile cercare di trarre qualche considerazione di carattere più generale, che ci sentiamo di sottoscrivere: i rimedi naturali, per quanto siano appunto “naturali”, e che tale naturalezza sia spesso confusa dalle persone, non dovrebbero mai essere utilizzati con un approccio fai da te, ma dovrebbero essere fruiti solamente sotto la supervisione di un medico competente. In gravidanza è dunque meglio non utilizzare mai prodotti a base di erbe, senza prima aver consultato il medico curante (il quale è molto probabile che vi dirà di non utilizzarli!).