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Mamma australiana infuriata contro catena di abbigliamento: ecco perché!

shorts

Nikita Friedman è una giovane mamma australiana che recentemente ha avviato una vera e propria battaglia contro una catena di abbigliamento, “rea” di aver “ridotto” la lunghezza dei pantaloncini per bambine, rispetto a quanto non abbia fatto per i bambini.

Prendendo infatti due pantaloncini della stessa taglia, emerge come quelli delle bambine assumerebbero una forma molto diversa, somigliando agli shorts sexy indossati dalle ragazze (ma ben più grandi!). “Per quale motivo al mondo la mia bimba di un anno dovrebbe indossare dei pantaloncini così corti al punto da far spuntare fuori il pannolino?” – ha dunque commentato la mamma in un post divenuto improvvisamente condiviso.

Ma non solo. “Le bambine – continua – non sono oggetti sessuali. I pregiudizi di genere sono disgustosi”. La donna ha poi proseguito la sua battaglia contro la catena di abbigliamento sui social network, senza ricevere alcuna risposta dai produttori. Rispondono invece numerosi utenti, complimentandosi per l’iniziativa avviata dalla mamma. Qualcuno non sembra però essere d’accordo: “Ho comprato lo stesso modello per mia figlia di tre anni che ancora porta il pannolino – si legge in un commento -. I pantaloncini non lo scoprono e, in ogni caso, non fanno pensare al sesso in alcun modo. Non ho nessun problema con loro”.

Nikita ha però prontamente replicato che prima di pubblicare la foto ha controllato se nel negozio ci fossero altri modelli simili: “Non ho trovato un singolo paio di pantaloncini, nel reparto bambine, con qualche centimetro in più. Dov’è la scelta per i genitori che vogliono insegnare ai loro figli a proteggersi dal sole e rispettare loro stessi?”.

Voi che ne pensate?