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La respirazione yogica in gravidanza: come si fa?

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La respirazione, chiamata pranayama, si propone come parte integrante dello yoga e aiuta a ricavare beneficio da ogni gesto che accompagna la pratica. Non solo, in quanto la respirazione yogica aiuta le persone che la attuano nella vita di ogni giorno, in quanto rafforza il sistema respiratorio, rilassa i muscoli e contribuisce ad aumentare la lucidità mentale.

Durante il periodo della gestazione, la respirazione yogica può essere effettuata per sedare stati ansiosi e per rasserenare corpo e mente, ma anche per rilassare il bacino, che si scopre più morbido e quindi meno teso.

Vediamo assieme come si svolge la respirazione yogica e come è possibile effettuarla.

La respirazione yogica si basa essenzialmente su tre passaggi, ovvero sulla espirazione, sull’inspirazione e sulla ritenzione, ovvero sul trattenere il respiro. Se in gravidanza la mamma presenta il ‘fiato corto’, può tranquillamente tralasciare la ritenzione, per dedicarsi ad una positiva pratica dell’espirazione e dell’inspirazione. Di base la sezione più importante interessa l’espirazione, la quale permette di eliminare dall’organismo i ristagni di aria stantia e quindi liberarli in modo piacevole e profondo. La ritenzione deve durare 6 secondi e svuotare completamente l’aria contenuta nei polmoni.

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All’espirazione dovrebbe seguire 1 secondo dedicato alla ritenzione, per poi partire con l’inspirazione, ovvero con l’introduzione di aria fresca e pulita nei polmoni. L’inspirazione deve durare tre secondi e deve essere effettuata come un positivo circolo che parte dalle vie aeree superiori del naso e della bocca per concludersi nei polmoni e nel bacino.

Lo schema della respirazione yogica interessa quindi uno schema 6-3-.1, ovvero sei secondi di espirazione, un secondo di ritenzione e tre secondi di inspirazione. A ciò segue un ulteriore secondo di ritenzione e una successiva espirazione di sei. Si tratta di un metodo molto semplice, il quale deve permettere all’aria di entrare nel corpo come un circolo benefico, atto a ripulire le tossine e ad apportare tanto fresco ossigeno. L’ossigeno introdotto si propone indispensabile per il sistema respiratorio ma, al contempo, agisce in modo importante sul cervello e sulle prestazioni mentali. L’ossigeno rende più lucidi, più forti e più ricettivi, per cui la respirazione può essere attuata nei momenti di ansia e di confusione mentale per ristabilire l’equilibrio in modo veloce e pratico.

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Per presentarsi benefica, la respirazione yogica dovrebbe essere attuata all’aria aperta, dove la quantità di ossigeno è maggiore e migliori sono le condizioni ambientali. Durante le passeggiate giornaliere è quindi ideale alternare dei momenti di pausa con alcuni istanti di respirazione yogica. Pochi minuti sono sufficienti per ristabilire l’equilibrio mentale e psico-fisico, per cui la pratica è consigliata durante questi momenti di riposo.

Ma la respirazione yogica può essere effettuata anche prima di coricarsi e sotto la doccia, per trarre un beneficio combinato ai getti acquatici che massaggiano il corpo. Prima del sonno, la respirazione yogica aiuta a ristabilire il corretto grado di tranquillità e quindi ad affrontare la notte con maggiore serenità.

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