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Incinta al momento dell’assunzione? Ecco cosa dicono i giudici

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Secondo quanto afferma una recente sentenza della Corte di Cassazione, datata 3/7/2015, non comunicare il proprio stato “interessante” al datore di lavoro al momento dell’assunzione non può essere considerata una giusta causa per poter licenziare una lavoratrice.

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Attraverso tale pronuncia la Suprema Corte giunge pertanto a risolvere il lungo contenzioso tra una mamma e una società che l’aveva di fatti licenziata poiché non aveva confessato di essere incinta. Il giudice ha pertanto sancito il “diritto al silenzio” rispetto alla gestazione, proteggendo pertanto le future mamme dai rifiuti di assunzione per il solo fatto che avranno o potranno avere dei bimbi.

Già la l. 1204/1971 aveva comunque introdotto una positiva novità per le donne lavoratrici in stato di gravidanza, sostenendo che è nullo il licenziamento delle madri dall’inizio della gestazione fino al compimento di un anno del bimbo.