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Falso allarme su WhatsApp, trovate mamma e figlia “colpevoli”

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Il falso allarme ricevuto da quasi due milioni di italiani via WhatsApp, che preannunciava un imminente attacco terroristico nel centro di Roma, era chiaramente un falso. Un’intuizione che tantissime persone avevano avuto nei minuti successivi all’ascolto del messaggio, e che è divenuta certezza quando sono state trovate la mamma e la figlia che hanno scambiato il file originario. Ma cosa è accaduto?

La donna autrice del messaggio ha dichiarato che giovedì scorso era al telefono con un’amica della figlia, e per convincere entrambe a rimanere a casa e non uscire fuori, ha inventato la storia dell’imminente attentato, citando una persona (inesistente) che lavora al Ministero dell’Interno.

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La donna ha anche dichiarato di non sapere che la telefonata fosse stata registrata, e di ignorare altresì che il messaggio fosse stato girato ad altre persone, fino a diventare virale. Proprio venerdì scorso, poi, la ragazza ha visitato la pagina Facebook in cui la polizia dichiarava i contenuti della registrazione come una bufala, e si è spaventata. Ne ha parlato dunque con la madre, all’oscuro di tutto, la quale ha deciso di presentarsi spontaneamente alle forze dell’Ordine per poter chiarire la vicenda.

Intanto, il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva diffuso un messaggio di risposto via WhatsApp, dichiarando che il messaggio sul presunto attacco terroristico era una bufala, e invitando tutti i ragazzi a “non farsi fregare”.