Salute e benessere

Emorroidi in gravidanza, come intervenire?

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Le emorroidi sono un problema piuttosto frequente, che – secondo quanto affermano alcune statistiche particolarmente recenti – riguardano almeno 9 persone su 10, e almeno 1 volta nella vita. In gravidanza, nonostante la brevità del periodo (se rapportato all’intera esistenza), la percentuale sale al 30%. Ma in che modo affrontare questo fenomeno? Come cercare di porre rimedio a un problema particolarmente fastidioso, e che molte donne cercano di nascondere?

Perchè le emorroidi sono più frequenti in gravidanza

Cominciamo con il ricordare che le emorroidi sono più frequenti in gravidanza perchè in tale periodo l’organismo femminile è sottoposto a uno stress particolarmente inteso: tra le principali fonti di tensione non possiamo che ricordare l’incremento volumetrico dell’utero, che premendo sull’intestino e sulle vene ano-rettali può favorire le comparse si stitichezza e emorroidi.

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Ancora, all’inizio della gravidanza sono le modificazioni ormonali a favorire la dilatazione delle emorroidi. La resistenza dei vasi venosi è inoltre messa a dura prova anche dall’incremento del volume del sangue e della pressione addominale: un aspetto che accrescerà gradualmente la sua gravità, con una maggiore incisività a partire dal quinto mese di gestazione, e fino al momento del parto.

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Inoltre, il ristagno del sangue venoso, unitamente alla tradizionale debolezza vascolare, facilita l’insorgenza di eccessive dilatazioni vasali, che sono responsabili – a livello anale – del rigonfiamento e del prolasso dei plessi emorroidari e più in venerale delle vene varicose.

Come curare le emorroidi in gravidanza

È molto importante cercare di curare tempestivamente le emorroidi in gravidanza, prima che le stesse possano assumere delle proporzioni importanti e aggravare la propria condizione. Naturalmente, la cosa migliore da fare è condividere la propria situazione con il medico di fiducia, e individuare insieme ad esso la giusta terapia (che dovrà essere ponderata in relazione all’entità del disturbo).

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Se le emorroidi, ad esempio sono di recente insorgenza e non sono particolarmente dolorose, potreste cercare di aiutare la guarigione con un regolare movimento fisico (stimola la motilità intestinale e favorisce il ritorno del sangue venoso al cuore), un incremento graduale della quota di fibre nella dieta, e una igiene anale con lavaggi di acqua tiepida e sapone acido.

Naturalmente, potrebbero essere utili anche pomate e supposte ad azione decongestionante, anestetica o disinfettante. Ricordate tuttavia che generalmente i farmaci di questo tipo possono alleviare i sintomi, ma non certo agire sulle cause che hanno dato origine alle emorroidi. Per tale motivazione, i farmaci non possono essere assunti in maniera indiscriminata, ma solo sotto stretto controllo medico (ad esempio, in gravidanza sarà sicuramente proibito l’utilizzo dei cortisonici).

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