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Cobaby, giocare dove lavorano mamma e papà

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Giocare dove lavorano mamma e papà. I quali possono agire professionalmente in un ambiente molto collaborativo e stimolante, dove entreranno in relazione con altri coworker. Le postazioni o gli spazi sono generalmente offerti con soluzioni chiavi in mano, senza la necessità di attivare canoni e utenze, determinando un concreto risparmio di soldi e di tempo.

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Gli spazi per il coworking si sono ora rapidamente evoluti, permettendo anche la possibilità di portare i figli in uno spazio ad hoc per loro. Insomma, una soluzione ideale per chi ha un impiego autonomo, non può o non vuole lavorare a casa, e non sa a chi lasciare i bambini piccoli. Realtà che in Italia sono in corso di rapida espansione, e che sul quotidiano La Repubblica sono state ben spiegate da Piano C, una delle iniziative di maggior rilievo in ambito nazionale.

Abbiamo creato una struttura in cui l’organizzazione dello spazio valorizza la flessibilità, le opportunità di networking e di formazione, aumenta l’efficienza e lo sviluppo delle persone. Soprattutto, la presenza di servizi semplifica la quotidianità, a partire dallo spazio infanzia” – afferma Raffaele Giaquinto, co-founder e strategist della società, il cui modello di lavoro alternativo è stato premiato dalla Banca Europea degli Investimenti come primo progetto di innovazione sociale in Europa nel 2012.

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Ma cosa fanno i bambini mentre giocano? “Il cobaby si caratterizza per un’attività pedagogica e di cura più flessibile di un nido, più stimolante di un baby parking, meno costoso di una baby sitter e a pochi metri dalla mamma e dal papà che lavora. Collage, pittura, gioco imitativo, travasi con la farina, psicomotricità, storytelling, nanna per i più piccoli, travestimenti, musica, costruzioni sono solo un esempio di giornata nel cobaby; le attività sono flessibili e si adeguano alle esigenze dei microgruppi” – aggiunge.

Che ne pensate?