La stitichezza nei bambini è una condizione particolarmente fastidiosa in grado di apportare malumori, tensioni e qualche complicazione di salute nel bimbo. Ma quando possiamo definire “stitico” il bimbo? E come poter agire di conseguenza? Cerchiamo di vederci un po’ più chiaro, affrontando il tema in maniera trasparente e semplice!
Quando si può parlare di stitichezza
È possibile parlare di stitichezza se le defecazioni del bambino avvengono a intervalli che superano le 48 ore. Si tratta tuttavia di un termine di riferimento quantitativo piuttosto flessibile, visto e considerato che occorrerà anche analizzare il tipo di feci espulse: se infatti le evacuazioni avvengono a distanze più ravvicinate, ma le feci paiono dure ed emesse con sforzo, si potrebbe comunque parlare di stitichezza.
Chi può soffrire di stitichezza?
Sebbene sia piuttosto raro che un bambino soffra di stitichezza nei primi mesi di vita, non ci sono teorici limiti alla sofferenza di tale condizione. Pertanto, è bene ricordare che il problema può riguardare tutti i bambini, di qualsiasi età.
Attenzione a non confonderla con la dischezia
Nei bambini con pochi mesi di vita la stitichezza è spesso confusa con dischezia, termine medico che invece indica la mancanza di coordinazione tra la spinta e il rilasciamento dello sfintere anale esterno: praticamente, il bambino si sforza ma non riesce ad evacuare perché non rilascia gli sfinteri.
Per poter aiutare il bimbo a superare questo problema è di norma consigliabile la stimolazione tattile con un dito o un gambo di prezzemolo, un sondino o la punta del termometro: in questo modo verrà rilasciato lo sfintere e le feci verranno emesse con maggiore facilità. La stimolazione non deve tuttavia diventare un’abitudine, visto e considerato che in tal modo non abituerete mai vostro figlio a evacuare da solo.
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Come rimediare alla stitichezza
Dischezia a parte, nel bambino già grandicello è possibile rimediare alla stitichezza con qualche semplice rimedio. Ecco i principali:
- abituare il proprio figlio ad andare in bagno ogni giorno alla stessa ora: in questo modo per lui sarà un’abitudine;
- garantire la proprio figlio la giusta privacy: fate in modo che il bimbo abbia la giusta autonomia e privacy, e che non si senta particolarmente monitorato o osservato;
- abituate il proprio figlio a sedersi sul water con l’aiuto di un riduttore o sul vasino, in maniera tale che abbia i piedi ben appoggiati e possa assumere posizione di comfort ma, di contro, evitare di tenerlo seduto per troppo tempo.
