Guide e Consigli

WhatsApp, mamme in chat: 10 regole d’oro per usarlo (evitando disastri)

 

Si chiama “Mamme che scrivono messaggi su whatsApp” il divertente gruppo nato sui social,  che racconta uno spaccato significativo delle società moderna e di come sia cambiata la comunicazione, anche tra genitori e figli.

Infatti WhatsApp è diventato uno dei principali strumenti di riferimento all’interno delle scuole (dal nido al liceo), attraverso cui le mamme (e, qualche volta, i papà) si scambiano informazioni, consigli, suggerimenti, critiche riguardanti (in teoria almeno) la vita scolastica dei figli: dalla raccolta fondi al regalo per le maestre, dai compiti agli inviti alle feste dei compagni.

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Uno strumento comodo, gratuito, immediato e perfetto per chi lavora e non ha modo di ‘bazzicare’ con costanza insegnanti, aule, corridoi, riunioni. Ed è talmente una prassi consolidata, quella di utilizzare WhatsApp a scuola, che ormai sono rare le realtà in cui non esiste il ‘gruppo delle mamme’. Gruppi in cui si entra, all’inizio, con grandi aspettative, da cui non si può essere esclusi, ma che spesso si trasformano in veri e propri strumenti di tortura tecnologica. Non vi è mai capitato, infatti, di avere voglia di scagliare il telefono alla centesima notifica arrivata alle dieci di sera di emoticon, faccine, cuoricini, gattini?

Ecco, dunque, 10 cose che le mamme del ‘gruppo delle mamme’ non dovrebbero fare quando utilizzano WhatsApp come strumento di informazione scolastica dei figli.

1.    La chat delle mamme della classe non è un gruppo di autoaiuto. Serve per scambiarsi informazioni relativa alla vita scolastica della classe. Non per spiattellare in pubblico i problemi propri, dei propri figli, dei propri parenti e amici.
2.    La chat delle mamme non ha la stessa funzione della riunione di condominio. Le beghe personali con insegnanti, personale scolastico o altri genitori, a meno che il portarle in pubblico non sia d’aiuto alla classe, andrebbero lasciate ai messaggi privati.
3.    La chat della mamma non è la propria pagina Facebook o il proprio profilo Twitter. Gattini, cagnolini, neonati… andrebbero evitati, a meno che il postare foto o link inerenti questi temi non sia d’aiuto e supporto per le attività svolte in classe.
4.    La chat delle mamme non è il luogo adatto in cui sperimentare tutte le nuove emoticon scaricate di recente.
5.    La chat delle mamme non è un ritrovo di adolescenti. Slang, faccine, cuoricini… possono tranquillamente essere evitati per buona pace di tutti.
6.    La chat delle mamme non serve per creare eventi privati in cui invitare tutti a feste, compleanni, colazioni, cene, vacanze… a meno che si tratti di eventi di classe organizzati a scuola
7.    La chat delle mamme non è lo studio del pediatra. Chiedere un consiglio medico è lecito, informare i genitori di eventuali patologie (infettive e non) contratte dai propri bambini, va bene. Aggiornare in tempo reale i presenti sul bollettino medico del proprio figlio è decisamente fuori luogo.
8.    La chat delle mamme non è una vetrina in cui sponsorizzare il proprio blog, ecommerce, attività…
9.    La chat delle mamme non è un canale Youtube. Le prodezze del proprio bambino sulla neve, in piscina, al mare, a danza…, fondamentalmente, non interessano nessuno.
10.    La chat delle mamme non è lo studio dell’avvocato divorzista. I panni sporchi meglio lavarli in casa (la propria).