Guide e Consigli

Vostro figlio non mangia a tavola? Scoprite per quale motivo!

bambino non mangia

Non tutti i bambini amano sedersi a tavola e mangiare in maniera “ordinata”. Un problema comportamentale che riguarda circa un quarto di tutti i bimbi, pur con evidenti differenze. Secondo una recente ricerca condotta da un team di studiosi dell’Università dell’Illinois e recentemente pubblicata sulla rivista Scientific American, ad esempio, i bambini per cui mangiare potrebbe essere uno stress possono essere classificati in quattro tipologie differenti.

Leggi anche: Bambini nutriti male, ecco come non commettere errori

bambini-cibo

La ricerca è stata condotta su un ampio campione di 170 bambini di età compresa tra i due e i quattro anni, ai quali per due settimane sono stati somministrati dei pasti “standard”, mentre i genitori prendevano appunti sul loro comportamento. Alla fine, è stato possibile individuare quattro diverse forme di bambini “schizzinosi” sul cibo.

  1. I sensoriali, cioè i bambini che rifiutano il cibo per l’odore o la consistenza.
  2. I preferenziali che si rifiutano di mangiare cibi nuovi o mescolati in modo inusuale.
  3. I perfezionisti che ad esempio non mangiano ciò che e’ stato assaggiato da altri.
  4. I comportamentali, cioè che rifiutano di sedersi a tavola, o hanno pretese impossibili.

Secondo quanto afferma Soo-Yeun Lee, uno degli autori dello studio, “al momento non ci sono strategie mirate per ogni tipo, ma possono andare bene i vecchi metodi, come servire i cibi preferiti dal bambino, inserendo però anche qualche alimento nuovo o precedentemente rifiutato. L’importante è avere pazienza, a volte servono oltre 10 tentativi per introdurre un cibo nuovo e spesso i genitori non hanno la pazienza di provare così tante volte”.

Leggi anche: Alimentazione prima del concepimento influenza la salute del figlio

Per quanto concerne in particolar modo i disturbi alimentari, le cause possono essere numerose. Sempre secondo gli autori dello studio statunitense, “alcune ricerche indicano che qualche bambino è geneticamente più sensibile ai sapori amari, e quindi potrebbe fare più fatica ad abituarsi ad alcuni tipi di verdure. In altri casi invece il bambino potrebbe semplicemente essere innervosito dal fatto di dover smettere di giocare per mangiare, e voler esprimere la propria indipendenza rifiutando il cibo“.

Ma in che modo poter abituare i bimbi ai gusti “diversi” o “forti”? La soluzione potrebbe essere quella di offrire il prima possibile – ma comunque non prima dei 9-10 mesi – alimenti dal forte gusto, come i vegetali, il pomodoro, gli agrumi. Dal decimo mese in poi è inoltre possibile offrire un’alimentazione da adulto, senza limiti, rispettando i gusti dei bimbi e le dosi.