Famiglia

“Volevo soffocarlo”. Fiordaliso choc: la cantante non lo aveva mai ammesso prima. Quel dramma personale che le ha cambiato la vita

 

“Mio fratello aveva un tumore al cervello e c’è stato un momento, nella sua sofferenza, dove pensai di volerlo soffocare con un cuscino, pur di salvarlo dal dolore che stava provando. Volevo porre fine alla sua sofferenza, ma non avendomelo mai espresso, non sapevo davvero cosa fare. Lo guardavo e sembrava una pianta. Pesava venti chili, non capiva più niente e non sa che dolore ogni volta. Quello che canto nella canzone è esattamente quello che sentivo in quei momenti”. Marina Fiordaliso ha appena pubblicato un nuovo singolo, ‘Senza una lacrima’, che affronta il tema dell’eutanasia. Ed alla storia del fratello che si è ispirata nel scriverla: lei stessa ha pensato di aiutarlo a smettere di soffrire pur non avendo in realtà i mezzi per farlo. Ad Alessio Poeta di Gay.it, la cantante ha spiegato, rassegnata, che non le importa se le radio la passeranno o meno: sapeva che non era una tematica commerciale, ma non le è importato. “Sono pienamente consapevole che ‘Senza una lacrima’ non è una canzone radiofonica, ma tanto, anche se lo fosse stata, non l’avrebbero trasmessa ugualmente. Pensi che stavolta non gliel’ho neanche inviata. Se vorranno se la scaricheranno da soli. Oggi non canto più canzoni d’amore, ma solo quello che mi dà un’emozione”, ha detto. (Continua dopo la foto)

fiordalisodentroSul perché in Italia non ci sia ancora una buona legge sul fine vita, lei ce l’ha. “Colpa della Chiesa! Non ci dobbiamo mai dimenticare della presenza del Papa. Sono una buona cristiana, ma la Chiesa di Papa Francesco dovrebbe capire che ci sono casi e casi”. (Continua dopo le foto)

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E ancora: “L’eutanasia va vista come un aiuto e non come una minaccia. È normale che non verrà mai applicata a chi soffre di un esaurimento nervoso. Ogni caso è a sé. La Chiesa dovrebbe capire che la pietà è religiosa e sacrosanta”, ha concluso. Parole che sono destinate a sollevare l’ennesimo polverone.