Bambino

Un rigonfiamento vicino all’ombelico del neonato: quando è il caso di allarmarsi

 

E’ un rigonfiamento sospetto in concomitanza del moncone ombelicale che può comparire dopo qualche giorno dalla nascita del bambino. Preoccupa molto le mamme, specie nei primi figli, Meglio, però, imparare a conoscerla e riconoscerla in tempo per evitare che la situazione peggiori. Ecco i sintomi, le cause e le cure più adatte in caso di ernia ombelicale nei bimbi. Ma non è nulla di allarmante o pericoloso.

(continua dopo la foto)

ernia

Non c’entra con l’abilità dell’ostetrica nel chiudere il cordone ombelicale. L’ernia ombelicale del neonato si presenta come un piccolo rigonfiamento, simile ad una pallina che può andare dalle dimensioni di 1-2 cm fino ai 5, in corrispondenza dell’ombelico. Ha a che fare con la ferita che rimane al posto del moncone dopo che questo si è staccato. Nella parte più interna dell’addome, dove si trovavano i vasi sanguigni che, durante la gestazione trasportavano il  nutrimento al feto, anche dopo la nascita rimane un’apertura, denominata “anello ombelicale” e di solito destinata a scomparire entro poco tempo, non appena i muscoli addominali si siano rinforzati. Qualche volta, però, questa piccola “fessura” stenta a richiudersi e così una piccola parte di intestino può affacciarsi verso l’esterno, creando la piccola sporgenza detta, appunto, ernia ombelicale. A seconda dell’ampiezza dell’apertura dell’anello, l’ernia sarà più o meno grande. Non deve preoccupare il fatto che le sue dimensioni tendano a subire un momentaneo aumento in caso di sforzi da parte del neonato, per esempio durante le evacuazioni o in conseguenza di un pianto prolungato.

Come si cura Se l’anello ombelicale è ridotto, e conseguentemente il rigonfiamento non supera i 2 cm, sicuramente l’ernia rientra entro poche settimane. Quando anche l’ernia fosse più accentuata, i pediatri oggi  di non fare nulla. Una volta, le nonne consigliavano di curare questi rigonfiamenti con cinture e cerotti di contenimento sul gonfiore, ma non c’è alcun fondamento scientifico sull’efficacia di questi metodi. Proprio un accorgimento da evitare perché, oltre ad inibire il corretto sviluppo della muscolatura addominale del piccolo, potrebbe favorire irritazioni cutanee. Perciò, la cosa migliore è limitarsi ad attendere che la natura faccia il suo corso. Solo ed esclusivamente se l’ernia ombelicale non dovesse riassorbirsi dopo il primo anno di età, o addirittura non diminuire dopo i 4 o 5 anni, allora, evidentemente, si potrebbe rendere necessario un intervento chirurgico. Ma si tratta di un’eventualità rara, come ancora più remota è la possibilità di uno strozzamento dell’ernia. In ogni modo, sarà il pediatra a consigliarvi sul da farsi, valutando caso per caso.