Tumore al seno
Salute e benessere

Tumore al seno: fattori di rischio e prevenzione

Tumore al seno

Grazie ai maggiori e più frequenti controlli eseguiti dalle donne, infatti, nella maggior parte dei casi si riesce ad intervenire in tempi rapidi asportando la massa tumorale ancora in fase iniziale. Se da un lato quindi, aumentano gli interventi chirurgici, dall’altro si assiste ad una sensibile riduzione del tasso di mortalità legato a tale patologia. Vediamo meglio in cosa consiste la prevenzione e quali sono i principali fattori di maggiore rischio.

Quali sono le principali cause che espongono ad un rischio maggiore di sviluppare il tumore al seno?

Le ricerche scientifiche condotte finora, non hanno ancora chiarito i motivi per cui il tumore mammario si presenta. Non conoscendone la causa quindi, gli studiosi per ora si basano su dei meri valori statistici, limitandosi a stilare una lista di situazioni, al verificarsi delle quali, si è rilevata una maggiore incidenza di questo problema. Alla luce dei più recenti dati emersi quindi, possiamo dire che sono maggiormente esposte le donne:

  • in cui la prima mestruazione (menarca) è comparsa in età precoce;
  • che non seguono un regime alimentare sano, ricco di frutta e verdura e povero di grassi;
  • che hanno già avuto altri casi di tumore al seno all’interno della propria famiglia;
  • che sono portatrici di una mutazione genetica relativa ai geni brca-1 e brca-2;
  • che sono state già operate di tumore al seno (aumenta il rischio di tumore al seno opposto);
  • che sono in menopausa o che hanno avuto un esagerato aumento ponderale dopo la scomparsa del ciclo;
  • che non hanno mai partorito, che hanno vissuto la prima gestazione in tarda età o che non hanno mai allattato al seno;
  • che hanno fatto largo uso di contraccettivi orali (pillola anticoncezionale) o che si sono sottoposte a prolungate terapie a base di ormoni.

Come prevenire la comparsa del tumore al seno

Per quanto concerne la linea difensiva da adottare per contrastare la comparsa del carcinoma mammario, l’unica arma in nostro possesso è la diagnosi precoce. Non essendo ancora chiare infatti, le cause della sua comparsa, non esiste alcuna terapia preventiva se non quella di sottoporsi con cadenza semestrale o annuale (secondo l’età) all’ecografia mammaria e alla mammografia.

In linea di massima fino ai 35 anni di età e in assenza di precedenti formazioni tumorali, è sufficiente eseguire l’esame ecografico con cadenza annuale. Man mano che si avanza con l’età invece, ovvero una volta che il tumore si presenta e viene asportato, i controlli si fanno più serrati. Solitamente dopo i 35 anni gli esami diagnostici dovrebbero essere eseguiti con cadenza semestrale, sostituendo alla semplice ecografia mammaria, la mammografia. Un esame più approfondito in grado di evidenziare formazioni cancerose in modo molto più chiaro e in situazioni evolutive più precoci.

Oltre a questi esami inoltre, sarebbe buona norma eseguire periodicamente l’autopalpazione del seno: una tecnica molto valida da eseguire nell’arco temporale che intercorre tra un esame e l’altro. L’autopalpazione consiste del tastare con il palmo della mano aperto la zona mammaria, eseguendo dei movimenti circolari, perlustrando anche l’area sotto l’ascella (dove ci sono le famose ghiandole sentinella che in caso di tumore si ingrossano) e schiacciando tra le dita la zona intorno al capezzolo. L’esame va eseguito preferibilmente nel periodo che segue la comparsa delle mestruazioni, poiché subito dopo l’ovulazione le ghiandole mammarie ingrossate potrebbero trarti in inganno. Se durante l’esame, avverti al tatto una massa, anche di piccole dimensioni, dura e non mobile (come un sassolino) è il caso di contattare subito il ginecologo che dopo un’accurata visita potrà indirizzarti verso esami più specifici per scoprirne la natura.

 

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