Donna

Tumore al seno e gravidanza: tante novità a favore delle donne. Addirittura farebbe bene per scongiurare il rischio di recidiva

 

Fino a qualche hanno fa più che una paura era una certezza: le donne operate di tumore al seno erano costrette a rinunciare alla maternità. Per di più c’è la convinzione che  la maternità possa in qualche modo rappresentare un pericolo predisponendo al ritorno della malattia. Importanti novità a favore della salute della donna vengono dal Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco): di cosa si tratta? (Continua dopo la foto)

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Lo studio ha riguardato 1200 donne e rassicura, dunque, le tante sopravvissute al cancro che vorrebbero progettare una maternità. I ricercatori hanno infatti evidenziato come le donne rimaste incinte dopo un’iniziale diagnosi di tumore al seno, incluse quelle con tumori positivi, sensibili agli estrogeni, non presentavano un maggior rischio di recidive o morte. La gravidanza, dopo la malattia, non aumenterebbe il rischio di recidive. Un passo avanti importante, se si considera, rilevano gli autori, che sebbene metà delle giovani donne con una diagnosi di questo tipo si dichiari propensa ad avere figli, meno del 10% resta incinta. Infatti, di tutti i sopravvissuti al cancro, le donne che hanno superato il tumore al seno sono proprio quelle che avranno figli con minore probabilità (continua dopo le foto)

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Del campione di 1200 donne considerato, 333 pazienti sono rimaste incinte. Ebbene, dopo un follow-up di 10 anni dalla diagnosi di cancro, non è stata rilevata alcuna differenza in termini di sopravvivenza libera da malattia tra le donne rimaste incinte e quelle che non lo erano. Ma c’è di più: le sopravvissute con cancro al seno di tipo Er negativo, meno diffuso, rimaste incinte, avevano il 42% in meno di rischi di morire. Può dunque darsi, affermano gli esperti, che la gravidanza possa avere un effetto protettivo su questa tipologia di pazienti, ma ulteriori studi sono necessari.