Gravidanza

Traumi in gravidanza: causano incapacità di gestire l’ansia nei bambini

Il legame che si instaura tra mamma e bambino nel periodo della gravidanza è sempre più oggetto di studi e ricerche da parte di medici e psichiatri. Specie dopo le ultime scoperte secondo cui i traumi in gravidanza, gli stati di malessere e ansia delle madri si ripercuotono in maniera negativa sulla crescita e sulle reazioni del bambino nella vita futura. L’ultima rivelazione dell’ereditarietà in gravidanza riguarda i drammi vissuti dalle gestanti in questa fase della loro vita che, secondo quanto riportato da Massimo Mari, psichiatra e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale di Jesi, possono causare nei bambini un’incapacità nella gestione dell’ansia, che varia in base al carattere dei genitori e alla dimensione del trauma. Mari, che il prossimo 7 febbraio presenterà il convegno “Dalla gestazione alla prima età adulta, dalle normali potenzialità evolutive all’adolescente critico” in programma a Senigallia, ha affermato che alcuni meccanismi di difesa dall’ansia, come la capacità di tollerarla e di costruire reti sociali, sono fortemente condizionati dalla presenza di dimensioni traumatiche.

Mother With Baby Suffering From Post Natal Depression

Traumi in gravidanza: la comunicazione può combatterli

A proposito di conflitti non elaborati e traumi in gravidanza, Mari sostiene che le depressioni post partum siano spesso la manifestazione di tali esperienze e che esse giochino un ruolo fondamentale nella relazione madre-bambino/bambino-mondo, lasciando delle cicatrici traumatiche che emergono nelle terapie psicanalitiche profonde dei nuclei autistici e immodificabili della personalità per cui la persona non riesce ad andare avanti nella comprensione di sé stessa. “Purtroppo- afferma lo psichiatra – la situazione non è rosea. Assistiamo a un aumento esponenziale di un tipo di legame sociale basato sul ‘Si salvi chi può’, ognuno pensi per sé: individualismi stretti ed assenza di comunicazione profonda, con un incredibile incremento di traumi dello sviluppo. Nel Dipartimento di salute mentale sempre di più accogliamo persone contemporaneamente giovani, povere, violente, dipendenti da sostanze e con sintomatologia psichiatrica florida, che alla base presentano un’alessitimia, ovvero una mancanza di capacità di mentalizzare le emozioni piuttosto marcata. La dimensione del non sentimento, della non immedesimazione, è uno dei grandi rischi della nostra meccanizzazione sociale, compreso il vissuto della gravidanza e dello sviluppo del minore”.

Despaired couple sorrowing after pregnancy abortion

Traumi in gravidanza: “La gestazione, come le grandi catastrofi, può costruire un dialogo profondo”

La precarietà che caratterizza la salute psichica dei più, secondo Mari, è aggravata da una condizione socio-economica molto complicata; nelle Marche, ad esempio, solo il 2,1% del budget sanitario è impiegato in salute mentale con un progressivo smantellamento dei servizi adibiti che la piazzano al penultimo posto nella classifica italiana, sottolineando una situazione di civiltà carente. La promozione della salute mentale nel vissuto della gravidanza, invece, “avrebbe un’efficacia incredibile nel creare degli spazi di accoglienza nella persona. La gestazione, come le grandi catastrofi, è un momento in cui si riaprono spazi di umanità dove poter costruire un dialogo profondo. E il poter introiettare persone in grado di sostenere dialoghi profondi in quel momento esistenziale è importante per tutta la famiglia.”. Secondo lo psichiatra è quindi necessario costruire “una rete dialogante con le figure dell’ostetrico e del ginecologo perché la dimensione della personalità autorevole sia colta anche negli aspetti psicopatologici della madre che emergeranno poi in età adulta nei figli”.

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Prevenzione e comunicazione indispensabili in gravidanza

Il convegno che si terrà a Senigallia il 7 febbraio verterà sul tema della transgenerazionalità, rimarcando l’importanza di lavorare bene in periodi particolari della vita come nascite, gravidanze, morti e scuola. È proprio in queste fasi che si hanno chance elaborative di cambiamento profondo se ben accompagnate. “La salute mentale si determina in 3 o 4 generazioni, tanto che per fare una persona molto malata sono coinvolte almeno tre generazioni”, sentenzia Mari. La prevenzione è dunque importante per evitare che la natura dei disturbi si sposti da un versante nevrotico ad uno più prettamente psicotico.