Così esordisce il ministri della Salute Renato Balduzzi dicendo che del resto la stessa tecnica è stata adottata anche tempo fa da Francia, Danimarca e a New York.
L’idea del ministro sembrerebbe essere piuttosto ambigua, Renato Balduzzi afferma: ” il prelievo di scopo sulle bevande zuccherate e gassate, con un aumento di appena 3 centesimi di euro per ogni bottiglietta da 33 centilitri, secondo le nostre stime potremmo disporre di 250 milioni di euro su base annua “.
All’intervista Balduzzi ci tiene a precisare che ancora non è stata presa alcuna decisione in materia e la discussione risulta, quindi, aperta. Secondo il Ministro questo provvedimento non creerà problemi ai produttori e nemmeno ai consumatori che si vedranno tre centesimi in meno in tasca ad ogni lattina. I proventi della nuova tassa serviranno, afferma Balduzzi, a: ” rafforzare campagne di prevenzione e promozione di corretti stili di vita ” e delineare ” alcuni interventi mirati in ambito sanitario“.
In sostanza questa nuova tassa si prefigge di lanciare un messaggio alle famiglie che sottovalutano il problema, i ragazzi italiani consumano troppe bevande alcoliche (altre notizie online sull’argomento) e, quindi, è giusto che lo stato educhi i propri cittadini ad una alimentazione più corretta.
Probabilmente, per la nostra salute, ci sarà da aspettarsi in futuro una tassa anche sulle patatine fritte o su particolari tipi di pizza dove il condimento risulti essere poco salutare. Questo sembrerebbe un ennesimo tentativo dello stato di mettere le mani in tasca ai cittadini, anche perché sia la Codacons sia l’Assobibe ritengono che questa tipologia d’intervento possa portare solo ad un consumo inferiore di bevande, già comunque basso rispetto alla media europea, che danneggerebbe sia i produttori sia i ristoratori.