Alimentazione

Sushi a go go, ciò che i veri intenditori sanno e voi no

 

Dopo la sindrome sgombroide che ha colpito i mangiatori di sushi a Milano, nei giorni scorsi, ora sono tutti più freddi nei confronti del piatto giapponese, ma fino a poco fa il sushi ha visto una fioritura di formule e ristoranti, dall’hamburger al panino al sushi, fino al sushi da asporto sushi bar col nastro e sushi-cinesi a prezzi modicissimi. Aggiungi che riso e pesce crudo è ritenuto un elisir di lunga vita, al sushi si sono avvicinati tutti, senza essere degli intenditori. Se non lo siete stai finora potete diventarlo: ecco 4 cose che non potete non sapere. E farete un’ottima figura.

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close-up of young woman eating sushi front view

  1. Evitate di usare le bacchette per gesticolare, poggiarle alla bocca o indicare cose e persone. Se con le bacchette non vi sentite a vostro agio, inoltre, passate alle mani: è preferibile mangiare con le dita anziché con le posate tradizionali. Non addentate il pezzo su sushi in più bocconi, inoltre, ma ingurgitatelo per intero, e introducetelo in bocca dalla parte del pesce, perché il contatto con la lingua possa esaltarne appieno il sapore. Quando intingete il sushi nella soia, prestate attenzione al verso giusto: ad essere inzuppato non dovrebbe essere il riso, bensì il pesce, per evitare che il boccone si sfaldi. Evitate poi di immergere nella salsa le preparazioni già condite, da provare al naturale, secondo il gusto dello chef. Infine, usate la salsa con moderazione, giacché si tratta di una bagna delicata, non di un inzuppo!
  2. Lo zenzero marinato o candito, spesso confuso per un elemento decorativo (quindi consumato erroneamente assieme al pesce), serve a pulirvi la bocca fra una portata e l’altra, come una sorta di “sorbetto giapponese” per prendersi una pausa e sperimentare altre varietà marittime, mentre il wasabi, una pasta ricavata da una radice giapponese e solitamente diluita nella vaschetta di soia, andrebbe consumato direttamente col sashimi, in piccole quantità (per via della sua elevata piccantezza)
  3. Di fronte ad una “barca” da più pezzi, partite sempre dal pesce bianco, il più delicato, per poi passare a quello argentato, infine quello rosso (giacché il pesce più grasso, cioè quello dal sapore più deciso, va mangiato per ultimo, come avviene per i formaggi). Gustatevi una zuppa – “miso” – dopo il pasto principale (non confondendo quest’ultima con un antipasto) e ordinate un mini-roll con alga e tonno a compimento della cena. Date la preferenza ai piatti più salubri – quelli a base di solo riso e pesce – evitando le “deformazioni” infarcite di salse e fritture
  4. Se vi state servendo da un piatto di portata condiviso, non usate la punta delle bacchette – la stessa che metterete in bocca – ma girate queste ultime al contrario, per il travaso del sushi nel vostro piatto.  A fine pranzo, inoltre, riponete le bacchette parallele sulla ciotola della soia, in segno di compimento del pasto.