Alimentazione

Stop alle bibite zuccherate nelle scuole secondarie: la decisione presa a pochi giorni dal suono della campanella. Dai distributori solo acqua e bevande salutari

 

Stop alle bibite zuccherate vendute nelle scuole secondarie dell’Unione europea. L’industria europea dei soft drinks, rappresentata da Unesda, ha annunciato che cesserà volontariamente di vendere bevande che contengono zuccheri nelle secondarie di tutta l’Ue. Un impegno assunto sulla scia di quanto già deciso dalle imprese aderenti all’Unesda nel 2006, ovvero portare avanti politiche di marketing responsabili verso i bambini e gli adolescenti con specifiche limitazioni alle forme di promozione e pubblicità nei canali diretti a bambini sotto i 12 anni. L’obiettivo sarà implementato gradualmente in tutti i 28 membri dell’Unione Europea, che avranno tempo fino alla fine del 2018 per adeguarsi. L’Unesda, secondo quanto si legge in una nota diramata a Bruxelles, ritiene che questa azione coinvolgerà oltre 50mila scuole secondarie e più di 40 milioni di giovani studenti in tutti i paesi europei e l’Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le bevande analcoliche, ne ha sottolineato l’importanza.Da quel momento in poi, tutte le aziende che aderiscono a Unesda venderanno solo bibite a ridotto contenuto calorico o senza calorie, oltre alle bottigliette di acqua, considerato dagli associati il principale drink che dovrebbe essere disponibile e presente nelle scuole dei bambini. (Continua dopo la foto)

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Unesda, l’industria europea dei produttori, riunisce Coca-Cola, Fanta, Lipton, Oasis, Orangina, Pepsi, Schweppes e Sprite, e rimpiazzerà aranciata e vari tipi di cola con bevande senza zucchero o ipocaloriche. Oltre ovviamente all’acqua. Una decisione volontaria, forse dettata anche dal clima ostile che si respira contro bevande zuccherate e zucchero in genere. E dal fatto che alcuni Paesi, come Messico o Ungheria, e alcune città, come San Francisco e Philadelphia, abbiano anche aumentato le tasse sulle bevande dolci per scoraggiarne il consumo, soprattutto nelle fasce meno istruite di popolazione. (Continua dopo le foto)

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Aumentare il prezzo funziona, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità: un minor consumo di soft drinks potrà ridurre obesità, diabete di tipo 2 e carie. Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha commentato favorevolmente lo stop alle bibite zuccherate nelle scuole Ue: “È una scelta giusta, che tutela i nostri ragazzi. Noi andiamo avanti nell’azione di educazione alimentare diretta nelle scuole avviata con la grande stagione di Expo Milano. Penso in particolare- ha aggiunto Martina- a un milione di studenti raggiunti dalle iniziative del programma ‘Frutta e Latte’ nelle Scuole e alle mense biologiche certificate”.