Donna

“Sei disgustosa!”, le dicono i passanti mentre la guardano schifati. La “colpa” della donna? Allattare il figlio in un luogo pubblico. Ma lei replica così

 

Allattava suo figlio in un luogo pubblico e i passanti la definiscono “disgustosa”. Ma Whitney Huntwork, giovane mamma, non si fa certo abbattere da tanta inciviltà e risponde per le rime. Con una lettera, pubblicata sul suo profilo Facebook, ha ricevuto migliaia di condivisioni, e like. Nel post si vede lei che allatta beatamente il suo piccolino in un supermercato. A corredo dell’immagine, ha scritto così: “Puoi guardare quanto vuoi, sappi che non mi interessa. Nutro semplicemente il mio bambino. Se non ti piace il mio seno sono affari tuoi. Sappi che non sono problemi miei. Lo faccio ogni volta che ha fame, anche se sono in un negozio, al bar, al supermarket”. E come se non fosse chiaro il concetto appena espresso aggiunge: “Dovrei forse rinunciare? Chiedi a tua madre se ha mai rifiutato di nutrirti. Mi scatti una foto? Sono un tuo problema? Perché se sei tanto coraggioso, non ti occupi dei veri problemi del mondo? Mi definisci disgustosa, ma è la stessa cosa che penso di te. Mi definisci un’ esibizionista? Sorrido, io cercavo solo di sfamare mio figlio. Con sincerità Whitney. Orgogliosa di nutrire suo figlio con il latte del suo seno!”. Di fronte a una simile dichiarazione c’è ben poco da aggiungere. Se non che stupisce come nel terzo millennio ci siano persone ancora capaci di criticare e offendere una donna che allatta in pubblico, il gesto più naturale del mondo. (Continua dopo la foto)

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Episodi del genere non sono purtroppo nuovi nemmeno in Italia. Poco tempo una mamma è stata allontana dall’ufficio di Biella centro, in via Pietro Micca perché stava allattando e cambiando il figlio di 3 mesi. “Negli uffici postali non è affatto vietato allattare il proprio bambino. Oggi stesso Poste Italiane contatterà la neo mamma con l’auspicio di ricomporre l’equivoco e invitarla presto nell’ufficio postale con la sua famiglia”. È questa la replica che è arrivata dall’azienda all’indomani del caso di Francesca Castelli. ”Nel caso di Biella – spiega Poste Italiane- la mamma ha allattato nella sala principale dell’ufficio postale e il personale si è reso disponibile a trovare la migliore soluzione affinché potesse prendersi cura del bambino con la dovuta privacy. Per quanto riguarda l’accesso ai servizi igienici, che sono disponibili per i dipendenti e dunque normalmente dietro ai banconi dell’accoglienza clienti, non è possibile accedere per il pubblico per evidenti ragioni di sicurezza. Oggi stesso Poste Italiane contatterà la neo mamma con l’auspicio di ricomporre l’equivoco e invitarla presto nell’ufficio postale con la sua famiglia”. (Continua dopo le foto)

donnadentro2 donnadentro1 donnadentroUna versione però in contrasto con il racconto fatto dalla mamma, anche su Facebook dove ha scritto: ”E quando il direttore delle Poste di Biella ti dice che è vietato allattare al seno ma non dargli il biberon… ti chiedi se è realtà o un incubo”. Un comportamento quello del direttore dell’ufficio postale che non è piaciuto né alle mamme di Facebook, a cui la ragazza ha raccontato quanto successole, né al ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia che con un tweet ha sia espresso solidarietà alla mamma. Ma soprattutto ha promesso di fare subito una direttiva per tutta la Pa. Perché ”in alcun luogo dovrebbe essere vietato l’#allattamento”.