Gravidanza

Sbalzi d’umore in gravidanza? Ecco come tenerli a basa per una gestazione a gonfie vele

 

Durante la gravidanza, una donna deve affrontare moltissimi cambiamenti sia a livello fisico che psichico. Non di rado, ti troverai alle prese con degli incredibili sbalzi d’umore: all’improvviso ti viene da piangere, ti emozioni per tutto, ti senti un budino molle senza agar agar…. tutto normale, non ti preoccupare. Perché tutto ciò avviene e cosa possiamo fare per vivere serenamente anche gli sbalzi ormonali?

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Pregnant young woman with nausea ; Shutterstock ID 201740495; PO: novembre

Quando e perché si verificano? A provocare gli sbalzi d’umore in gravidanza sono i cambiamenti ormonali, a cui bisogna aggiungere la nausea, il vomito e il senso di stanchezza che rendono tutto più difficile. In alcuni casi, la situazione può aggravarsi a causa di una storia personale non troppo serena, come quando ad esempio si ha un rapporto di coppia che non funziona, dei problemi economici o di salute, oppure ancora dei disagi familiari. Colpiscono soprattutto nel primo e nel terzo trimestre e compaiono all’improvviso, anche quando non si era avvertito alcun sintomo di disagio in precedenza. Ansia e preoccupazioni sulla gravidanza e sul parto, momenti di tristezza alternati a stati d’animo di euforia, tristezza, depressione, crisi di pianto sono solo alcune delle cose che si verificano quando si soffre di sbalzi d’umore in dolce attesa.

Come comportarsi? Di fronte ad uno sbalzo d’umore o ad una crisi di pianto che si verifica durante la dolce attesa è necessario non perdere la calma e rendersi conto che è una cosa assolutamente normale. Pensare che sia qualcosa di grave non fa che peggiorare la situazione. E’ possibile ridurre i sintomi ricorrendo ad una serie di rimedi “fai da te” oppure, nei casi peggiori, chiedendo aiuto ad un esperto, che di sicuro saprà meglio come procedere. E’ importante capire che in momenti come quelli è inutile scatenare allarmismi.

I rimedi per ridurre gli sbalzi d’umore in gravidanza Conviverci – Anche se non è sempre semplice gestire un’emotività amplificata, bisogna cercare di rimanere razionali e di capire che è solo una conseguenza dei cambiamenti ormonali. L’unico modo per non farsi prendere dal panico dagli sbalzi d’umore è dunque imparare a conviverci.

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Parlarne con qualcuno – Il modo migliore per affrontare un problema è parlarne con qualcuno, anche quando si parla di sbalzi d’umore. Le parole del partner o di un’amica possono dimostrarsi catartiche.

Vivere alla giornata – La gravidanza è un periodo bellissimo e non vale la pena rovinarla a causa degli sbalzi d’umore. Per farlo, è necessario vivere alla giornata, senza pensare al momento in cui arriverà la prossima crisi di pianto.

Fare attività fisica – L’attività fisica è un toccasana durante la gravidanza non solo perché aiuta a tenersi in forma ma anche perché favorisce la produzione di endorfine. Naturalmente, non bisogna esagerare, basta una passeggiata o una lezione di yoga per avere subito dei risultati.

Mangiare sano – Anche il cibo è capace di influenzare l’umore, appesantendo sia il corpo che la mente. L’ideale è dunque mangiare cibi sani e leggeri, evitando tutto quello che è eccessivamente grasso e calorico. Anche il piccolo che si porta in grembo ringrazierà.

Quando bisogna preoccuparsi? Per capire se bisogna davvero preoccuparsi di fronte agli sbalzi d’umore dovuti alla gravidanza, è necessario distinguere tra un decorso fisiologico, che implica affaticamento e aumento del sonno, ed una sintomatologia più preoccupante. Avere pensieri negativi, preoccupazioni immotivate, la voglia di rimanere tutta la giornata a letto possono portare ad una vera e propria forma di apatia che, a lungo andare, può interferire con la vita quotidiana e con le relazioni interpersonali. Nel caso in cui la situazione cominci a diventare insostenibile, ci si può rivolgere al ginecologo, all’ostetrica o anche al medico di famiglia, che valuteranno meglio la situazione. Inutile dunque farsi sopraffare dall’ansia, curandosi è possibile evitare di andare incontro ad una possibile depressione post-partum.