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Psoriasi e bambini, un farmaco di ultima generazione soprattutto per i più piccoli

 

Compaiono chiazze rossastre che interessano per lo più gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e regione lombo-sacrale. La gravità della malattia si valuta in base all’estensione delle lesioni, se presente in zone particolarmente sensibili del corpo, come viso, mani e piedi è molto grave. E’ una malattia della pelle che crea prurito, desquamazione, oltre ad un disagio psicologico legato al fattore visivo. Ora la soluzione in un farmaco appena testato in America.

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Sintomi I sintomi della psoriasi nei bambini sono del tutto simili a quelli che compaiono negli adulti. In questi casi, quindi, si possono osservare le classiche chiazze rosse e le placche di colore biancastro. Queste appaiono per lo più intorno ai gomiti, le ginocchia, le orecchie e la nuca. Comunque, tutto il corpo può essere sede potenziale per la comparsa di queste eruzioni. Nei bambini, poi, una particolare variante di psoriasi è quella cosiddetta “eruttiva”, che può insorgere in seguito a un’infezione delle alte vie aeree (come una faringotonsillite) o dopo una vaccinazione. In questi casi le eruzioni si manifestano proprio perché si innesca una reazione immunitaria alterata. Ad ogni modo, i sintomi della psoriasi nei bambini possono essere confusi con quelli di altre patologie; per questo si consiglia di rivolgersi subito ad un dermatologo, per una diagnosi e una cura tempestiva.

Come si cura Ad oggi non esiste una cura risolutiva per questa malattia della pelle che interessa quasi 3 milioni di italiani, ma sono disponibili diverse strategie terapeutiche in grado di tenere sotto controllo il disturbo, sia nelle sue forme lievi che in quelle più gravi. La severità della malattia e l’estensione delle placche variano infatti da persona a persona. Per alcuni è poco più che un fastidio, per altri può compromettere seriamente la qualità di vita. Si tratta della psoriasi, una dermatite cronica che ha origini nel sistema immunitario e che in un terzo dei casi si trasmette dai genitori al bambino.

Diverse statistiche hanno però evidenziato che molti pazienti con psoriasi in forma lieve o moderata non seguono con costanza le terapie prescritte: le cure (soprattutto lozioni, gel, creme, unguenti) sono giudicate scomode, perciò spesso interrotte o non applicate in modi e tempi adeguati, così non si ottengono i risultati sperati e si rischia d’aggravare la situazione. Secondo un sondaggio condotto dall’Associazione per la difesa degli psoriasici (Adipso) meno del 10 per cento dei pazienti italiani segue le cure con costanza, la metà applica il trattamento solo quando ha disturbi e meno di un paziente su cinque segue le indicazioni del medico. E il motivo principale è perché comportano spesso laboriose medicazioni, alcuni prodotti hanno un odore sgradevole, altri macchiano pelle e vestiti.

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La novità Approvata lo scorso ottobre 2015 negli Stati Uniti, la soluzione più innovativa è in una schiuma  che si è dimostrata efficace nel ridurre prurito e dimensione delle lesioni sulla pelle. Si tratta di un prodotto che combina due farmaci: calcipotriolo, trattamento a base di vitamina D, e betametasone diproprionato, farmaco antinfiammatorio cortisonico. La stessa terapia è già esistente in gel, ma è ora stata resa disponibile anche in tubi di latta da cui può essere spruzzata come schiuma: una soluzione giudicata più comoda dai ricercatori e che prevede una sola applicazione giornaliera. Stando agli esiti della sperimentazione su oltre 400 pazienti con psoriasi a placche la variante più diffusa, già dopo i primi tre giorni molti partecipanti hanno tratto vantaggio sul fronte del prurito e alla fine del mese di prova hanno provato anche una quasi completa sparizione delle chiazze.