Salute e benessere

Prosciutto e mortadella in gravidanza: si possono mangiare?

mortadella

Tra le domande più comuni che le donne in gravidanza si trovano ad affrontare e a condividere con il proprio medico, vi è l’interrogativo se sia o meno possibile e/o consigliabile mangiare mortadella e prosciutto in gravidanza.

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Cominciamo con il rispondere che la risposta è sicuramente positiva per quanto concerne la mortadelle e il prosciutto cotto, che hanno processi di lavorazione a temperature molto alte, e che sono pertanto in grado di sconfiggere batteri e protozoi, compreso il toxoplasma, inattivato oltre i 60 gradi. In merito, sottolinea Giulia Casu, ginecologa della Clinica Mangiagalli di Milano e consulente di ASM, l’Associazione per lo Studio delle Malformazioni, “anche se non si è mai contratta la toxoplasmosi e il toxo-test risulta quindi negativo, mortadella e prosciutto cotto si possono consumare”.

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GRAVIDANZA

Di contro, sarebbe meglio soprassedere su altri alimenti come prosciutto crudo, salame, bresaola, pancetta, capocotto, altri salumi crudi, i quali hanno processi di lavorazione che non fruiscono di elevate temperature e, pertanto, non generano la dovuta immunità alla toxoplasmosi (o, di conseguenza, se proprio non ne potete fare a meno dovreste prima cuocerli).

Per quanto attiene l’ipotesi di inattivazione del protozoo da processi di stagionatura, affumicatura, congelamento, sarebbe invece bene andare piuttosto cauti: “In letteratura scientifica ci sono studi contrastanti su tali argomenti, pertanto per precauzione è meglio evitare del tutto il consumo di salumi crudi” – ricorda ancora la ginecologa.

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Insomma, in fin dei conti per poter evitare il rischio di toxoplasmosi, è bene ricordarsi di qualche accortezza particolarmente importante quando si è in dolce attesa. In particolar modo, è bene acquistare solo mortadella e prosciutto cotto, e fare in modo che questi alimenti vengano affettati dal salumiere con delle affettatrici che non sono state precedentemente utilizzate per tagliare salumi crudi.

Dopo aver maneggiato salumi crudi e altre carni crude (è il tradizionale caso della donna in gravidanza che prepara tali pietanze per i propri cari familiari), è altamente consigliabile lavarsi adeguatamente le mani affinchè non vi siano residui. Inoltre, a prescindere dal rischio della toxoplasmosi, è fortemente consigliata una dieta equilibrata e, pertanto, una forte limitazione dei salumi.

Sancito quanto precede, il nostro consiglio non può che essere quello di ricorrere alla consulenza medica qualora abbiate qualsiasi dubbio sul vostro stato di salute e su ciò che potrebbe influenzare negativamente lo stesso. Non mantenete dubbi e interrogativi: la salute vostra, e quella del vostro futuro figlio, iniza proprio da una chiara condivisione di intenti.

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