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“Prepararli al fallimento aiuta in modo sano la loro crescita”. Laura Pausini e la sua idea di educazione dei figli: il post diventa subito virale

 

“Sono molto d’accordo con Saviano. Educare al fallimento aiuta in modo sano la crescita di ogni bambino secondo me. Le cadute nella vita avvengono prima o poi e non siamo mai preparati al dolore e alla fatica di rialzarci. Essere competitivi è sano fino ad un certo punto secondo me, lo è solo quando hai capito chi sei, e per capirlo non puoi solo elevarti. Bel discorso”. Con queste parole Laura Pausini ha commentato un video di Roberto Saviano, ospite a Che tempo che fa, scatenando un certo dibattito sul tema dell’educazione dei figli. “Educare al fallimento aiuta in modo sano la crescita di ogni bambino, secondo me. Le cadute nella vita avvengono prima o poi e non siamo mai preparati al dolore e alla fatica di rialzarci”, sottolinea Pausini, diventata mamma della piccola Paola nel febbraio del 2013, che ha voluto dire la sua su Facebook riguardo a quanto sia importante educare i bambini al motto “non sempre si può vincere, bisogna sapere perdere”. (Continua dopo la foto)

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L’autore di Gomorra, in particolare, su Rai Uno spronava i genitori di oggi: “Insegnate a fallire. Basta ai primi della classe, alla necessità di essere i migliori. Fallire è libertà, fallire non è un giudizio su una persona. Non sei peggio se fallisci, non sei una chiavica. Fallire è un percorso”. “Bel discorso” ha commentato quindi la Pausini, specificando poi: “Sono contenta di averlo sentito in Italia e su Rai Uno. Questo è il mio pensiero, non lo scrivo per scatenare polemiche, ma perché quando qualcosa mi rende orgogliosa non sono mai stata capace di tenerla solo per me”. (Continua dopo le foto)

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Un post da subito virale in rete, ottenendo migliaia di condivisioni e commenti in pochissime ore. Una fan, ad esempio, le fa notare che “chi siamo, secondo me, non lo capiamo mai fino in fondo”, così l’artista vincitrice di un Grammy Award specifica: “Oggi si fa solo a gara a chi è il migliore in tutto. Un essere umano non deve per forza eccellere per essere speciale e soprattutto non può precludere la sua felicità in base al successo”.