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“Preparale gli smarties blu che le piacciono tanto e va a nanna”: drogata dalla mamma e dal patrigno, muore una bimba di 4 anni

 

“Preparale quegli smarties blu che le piacciono tanto, li ha finiti”. Oppure: “Le ho dato lo smarties blu, è pronta per la nanna”: Sono le orribili registrazioni tra una madre Michala Pyke, di 36 anni e il suo compagno John Rytting, 40 anni, spacciatore. Non ci cederete mai ma gli smarties non erano bottoncini di cioccolato di cui sono ghiotti i bambini, ma dei potenti sonniferi che lei e lui somministravano alla figlia di lei, Poppy Widdison, una bimba di 4 anni, morta nel giugno 2013 a causa di un arresto cardiaco. Non solo: i test tossicologici sul corpo e sui capelli della bambina hanno rivelato che assumeva eroina, cocaina, metadone già da sei mesi prima del suo decesso. E il suo piccolo cuore non ha retto.

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Nella casa di lui farmaci e droga erano presenti ovunque e a portata di bambino, ma i due, ora a processo, sono accusati di crudeltà verso un minore: l’assunzione di droghe da parte di Poppy sarebbe stata non accidentale, ma sistematica, come rivelano anche i messaggi che i due si scambiavano sul cellulare. Secondo i giudici dell’accusa i due erano solo interessati a vivere la loro storia d’amore e la bimba era un ingombro, perciò andava sedata e lasciata a dormire.

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Durante l’udienza , la madre ha dichiarato che Rytting, conosciuto solo 9 mesi prima la morte della figlia, e la bambina avevano avuto un buon rapporto fino a quando la piccola, dopo aver incontrato un giorno il suo vero padre, aveva iniziato a fare dispetti al suo nuovo compagno. Entrambi rifiutano l’accusa di crudeltà verso la bimba, lui ha ammesso, dopo un confronto con testimoni, di aver appellato la piccola “bastarda” in piena crisi di rabbia.