Salute e benessere

Pesce in gravidanza: perché è importante che la mamma lo mangi per lo sviluppo del bambino

 

Studi scientifici condotti su donne in gravidanza dimostrano che il pesce è importante per lo sviluppo del bambino, sia durante la gestazione che dopo la nascita. Il pesce infatti è un’eccellente fonte di proteine di alta qualità, ma non solo: contiene minerali preziosi per l’organismo (come selenio, zinco, iodio e ferro) e vitamine (A, B e D). Generalmente considerato un alimento magro, il pesce è ricco per lo più di grassi polinsaturi “buoni”, come gli omega 3, l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA).

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ll pesce infatti contiene alcuni acidi grassi polinsaturi, del tipo DHA, tra cui gli Omega-3 e gli Omega-6, capaci di superare la barriera della placenta e potrebbe favorire lo sviluppo delle capacità cognitive dei bambini, l’intelligenza, il linguaggio, la motorietà e la memoria. Il pesce inoltre è ricco di proteine e ferro, sostanze di cui in gravidanza aumenta il fabbisogno nutritivo. Non tutte le specie sono però uguali, tra i migliori vi è il pesce azzurro, facile da reperire fresco e a prezzo conveniente in ogni periodo dell’anno. Ma quanto dobbiamo mangiarne?

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Per gli adulti si raccomanda di consumare pesce due o tre volte alla settimana: una porzione corrisponde a circa 120 grammi di pesce (pesato da crudo), più o meno un pezzo largo e spesso quanto il palmo della mano. Ai bambini si raccomanda invece di consumare il pesce una o due volte alla settimana, con porzioni adeguate all’età e al dispendio energetico. Generalmente le dosi sono la metà rispetto a quelle dell’adulto, dunque mezzo palmo di mano: si parla di circa 30 grammi per i bambini di 2-3 anni, 60 grammi tra i 4 e i 7 anni, 90 grammi tra gli 8 e i 10 anni e 120 grammi sopra gli 11 anni.