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Perchè Masha e Orso piace così tanto? La parola agli esperti!

Masha e Orso

Vi siete mai chiesti perchè Masha e Orso piaccia così tanto ai bimbi e alle bimbe di tutto il mondo? Una risposta univoca forse non c’è, ma su Yahoo! (qui l’intervista completa) a dare una spiegazione scientifica è la psicoterapeuta e terapista di coppia e della famiglia Francesca Santarelli, che ha cercato di spiegare le ragioni di un successo planetario con pochi precedenti.

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E così, alla domanda sul perchè Masha e Orso piace così tanto ai bambini, non vi sono stati grandi dubbi. “Questa sinergia tra un animale (orso) e un bambino rimanda al mondo degli istinti “primari”: i bambini piccoli si sentono e si sintonizzano molto con gli animali (basti pensare a come apprezzano la compagnia del cane, del gatto, ecc…). Inoltre la scelta dell’orso è vincente perché richiama molto il “peluche”, il famoso orsacchiotto, che nel mondo dei bambini non è mai vissuto come aggressivo, ma piuttosto collegato alle coccole, al morbido, al rassicurante” – dichiara Santarelli – “Per questo spesso rappresenta per questo un ottimo oggetto transazionale (cioè che prende il posto del legame madre-figlio, ndr). Infine Masha è un personaggio in cui i bambini si identificano molto facilmente perché richiama le varie sfaccettature dei piccoli: la tenerezza da una parte, il bisogno di coccole e di essere al centro dell attenzione, ma anche gli elementi di furbaggine e di combinaguai!” – aggiunge ancora la psicoterapeuta.

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Sul perchè i produttori abbiano scelto di utilizzare come protagonisti una bambina e un orso che vivono da soli nel bosco, la psicoterapeuta sostiene invece che – pur non sapendo cosa abbia portato gli autori a una simile scelta – probabilmente il bosco vuole rappresentare simbolicamente il mondo interiore e mentale del bambino, in cui in qualche modo esiste solo lui, e una figura che se ne occupa.

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Gli elementi che catturano così tanto i bambini sono sicuramente l’umanizzazione degli animali, l’ampiezza dell espressioni mimiche/emotive a discapito di dialoghi troppo verbali: ci sono scene in cui si parla pochissimo ma in cui il contenuto viene mediato e trasmesso da tutta una serie di gesti non verbali (anche le musiche). Questo va a solleticare molto l’attenzione e la fantasia dei piccoli” – conclude Santarelli.

E voi che ne pensate?