Classe 1953, la celebre cantante Donatella Rettore è stata ospite di una trasmissione tv qualche giorno fa e lì, a sorpresa, ha deciso di raccontare una parte molto dolorosa del suo passato. Dopo aver ricordato il suo percorso artistico infatti, la cantante a un certo punto ha affermato come, nonostante il grande successo, qualcosa di molto importante sia mancato nella sua vita.
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Questo ‘qualcosa’ è un figlio, un’assenza che Donatella sostiene non essere pesata troppo solo perchè il suo pubblico rappresenta per lei quella prole che non ha mai avuto. “Ho capito che in fondo di figli ne avevo tanti ed è il mio pubblico [..] io ricevo su Facebook, su Instagram, su Twitter tante confessioni di ragazzine e ragazzini che non sanno interagire con la madre e con il padre, però con me parlano chiaramente e apertamente” ha dichiarato. “Quello che mi è mancato più di un figlio – continua – è stato un fratello o una sorella”.
Poi la Rettore racconta che 20 anni fa si stava sottoponendo a cure ormonali per favorire la sua fertilità, ma il sogno purtroppo si è infranto prima ancora che ne venisse a conoscenza. “Eravamo a Sanremo, ero proprio a Sanremo e a un certo punto… però io non ci ho fatto proprio caso. Pensavo fosse per lo stress… salta un mese, salta due, salta tre e invece alla fine è saltato fuori che ero incinta e mentre ero lì ho perso il bambino”. Una perdita che però ha rafforzato il suo rapporto con il compagno di sempre, Claudio Rego, sposato nel 2005, e che l’ha spinta a rinunciare al sogno di una maternità futura.
“Qualcuno da lassù ha detto che evidentemente la pazza deve essere del suo pubblico e non specificatamente di una persona sola – ha dichiarato la cantautrice – perché io col carattere che ho, sarei diventata una mammona, ansiosa, possessiva, esattamente come lo è stata mia madre con me”. Quello vissuto dalla Rettore è un dolore comune a molte mamme che hanno visto sfumare in un solo istante tutta la loro gioia, tutta la loro felicità. Un dolore che può attenuarsi con il trascorrere degli anni, una ferita che solo il tempo può rimarginare, ma che lascerà ugualmente una piccola cicatrice sul cuore in ricordo di quel piccolo angelo.
