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Muore per un infarto al nono mese di gravidanza, dopo 5 giorni di coma. E ora si spera per il bambino

 

Morire per un infarto al nono mese di gravidanza. Si era alzata alle 5 di mattina, per andare in bagno, capita spesso alle donne in gravidanza, aveva chiuso la porta a chiave, come d’abitudine quando all’improvviso un urlo lanciante ha svegliato il marito. Solo quello è riuscita a fare, a gridare il suo malore, prima di svenire a terra. Un infarto a 40 anni, mentre nel grembo il suo bambino cresceva.

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Chiamato il 118 l’intervento è stato ritardato dalla porta a chiave, il tempo di scardinare la porta e soccorrere la donna che è stata trasportata in ospedale, a La Spezia, ma ormai il danno cerebrale indotti dal mancato afflusso di sangue al cervello per troppo tempo sono stati fatali. E ora? Il bimbo?

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Il cuore del bimbo, nato con parto cesareo d’urgenza, continua a pulsare, ma è sfibrato dal trauma di una venuta al mondo tormentata. E ora si prega e si continua a sperare per il neonato che ora vive grazie alle macchine, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Gaslini di Genova. Le sue condizioni, ieri sera, erano disperate. Il rischio è che a tragedia si aggiunga un’altra tragedia.