Bambino

Mononucleosi nei bambini, mal di gola, stanchezza e febbre: i sintomi che fanno pensare a semplice influenza

 

Si può facilmente confondere con qualche malattia esantematica: la gola appare molto arrossata e gonfia e potrebbero venire le “placche”, le tonsille possono apparire ingrossate e biancastre, la gola è infiammata con ingrossamento dei linfonodi anche sulle ascelle e nella nuca. Sintomi accompagnati da stanchezza, inappetenza e male di gola  che si trascinano a lungo. Eppure si tratta di un’altra malattia.

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Mononucleosi-infettiva-tonsillite
E’ una malattia virale dovuta ad un virus della famiglia degli Herpes: si tratta di mononucleosi, una malattia dai sintomi molto sfumati, che la fanno scambiare per altre forme di infezioni e che spesso non viene diagnosticata: solo il 5-10% di coloro che prendono la mononucleosi ha sintomi manifesti, un altro 10% ha disturbi vaghi, come mal di gola e piccole macchioline sulla pelle, mentre la gran parte degli individui che entra in contatto con il virus di Epstein-Barr non presenta sintomi.

I sintomi della mononucleosi
La mononucleosi interessa principalmente la gola, il naso e le ghiandole salivari. Spesso si confonde con un semplice raffreddore o con un’influenza. Il primo periodo ovvero dell’incubazione, che dura una o due settimane, può dare sensazione di stanchezza, malessere generale, cefalea intensa, febbre anche elevata (fino a 39° e 40° C) e mal di gola. Talvolta presenta episodi di vomito e diarrea. Successivamente nella fase acuta può verificarsi anche un’eruzione cutanea che si espande a tutto il corpo.

Come si cura
Senza complicazioni che potrebbero sopraggiungere , la mononucleosi guarisce da sola; in quei casi basterà stare a riposo a letto fino ad un giorno dopo dalla scomparsa della febbre, malessere e astenia, assumere antipiretici e antinfiammatori al bisogno, bere tanti liquidi per evitare la disidratazione ed assumere cibi ricchi di zuccheri semplici (frutta), evitare di fare sforzi e astenersi dall’attività sportiva anche per i successivi due mesi dopo la scomparsa dei sintomi, per scongiurare il rischio di compromissione della milza.

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Come prevenire la mononucleosi
La prevenzione è l’unico modo per evitare di essere contagiati, ma come? Innanzitutto evitare, quando si è al corrente che qualcuno ha questa malattia, di avere “scambi ” di saliva, con baci e starnuti, ma anche evitando di utilizzare gli stessi utensili come posate, piatti e bicchieri e non condividendo i cibi. Nei bambini piccoli, evitare che si scambino i giocattoli, che porteranno probabilmente alla bocca, facendo così avvenire il contagio.

Come si fa la diagnosi della mononucleosi?
La diagnosi è principalmente clinica, se i sintomi sono manifesti. Se si hanno sospetti, si fa un esame del sangue per dosare gli indici di infezione, la transaminasi, la bilirubina, ma  soprattutto si fa la ricerca degli anticorpi specifici anti EBV, con il dosaggio delle IGM, che segnalano l’infezione in atto, e le IGG, che sono gli anticorpi ‘della memoria’ perché restano nel tempo e sono la traccia che si è avuta l’infezione.