Malattie

Si chiama “mollusco contagioso” ed è un’infezione virale della pelle. Ecco i sintomi e la cura

 

Qualunque “cosa” compaia inaspettatamente sulla pelle dei nostri bimbi desta preoccupazione e allarme e va segnalato repentinamente al pediatra per poter avere una diagnosi precisa e una terapia adeguata. Molto spesso, infatti, macchie o escrescenze che possono sembrare uguali da un rapido scambio di informazioni tra mamme, non lo sono affatto.

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mollusco1Tra le infezioni che si possono presentare sulla cute, in particolare dei bambini, vi è il “mollusco contagioso”.
Il “mollusco contagioso” o “molluscum contagiosum”, ha un nome abbastanza evocativo che rasenta quasi la fantascienza, ma si tratta di una patologia reale e molto più diffusa di quanto si pensi.

Ciò che deve tranquillizzare è che si tratta di un virus della famiglia dei Poxvirus ma, al di là di nomi altisonanti, è un’infezione benigna che non comporta sintomi particolarmente fastidiosi e si risolve da sola nel giro di pochi mesi.

E’ opportuno comunque fare sempre valutare la situazione da un medico che potrà accertare la diagnosi. Il primo sintomo obiettivo ed evidente del mollusco contagioso è rappresentato da papule. Il mollusco contagioso si manifesta con escrescenze tondeggianti di colore perlaceo, grigie, biancastre, gialle o rosate che si estendono tra i 2 e i 5 centimetri di diametro, che iniziano a diffondersi per esempio su collo e ascelle o in altre parti del corpo e poi possono estendersi in altre aree.

Secondo una ricerca dell’Università di Cardiff il “mollusco contagioso” può colpire a qualsiasi età ma l’esposizione è maggiore tra gli 0 e i 16 anni con un’incidenza massima nei primi 4 anni di vita.

mollusco2Mentre nei bambini e ragazzi le papule si trovano per lo sul viso, collo, ascelle, arti e tronco, negli adulti, invece, è più coinvolta la zona genitale  e la malattia può essere a trasmissione sessuale. Le vescicole possono presentarsi da sole o in gruppo fino a essere più diventi nella stessa area e un centinaio in tutto. Possono dare fastidio o un leggero prurito.

A seguito di grattamento o sfregamento con indumenti, possono arrossarsi o cadere, cosa che non deve destare preoccupazione ma anzi può essere un segno di guarigione che però può avvenire anche in tempi piuttosto lunghi, da qualche mese a un paio di anni. Il grattamento dovrebbe essere comunque evitato per non rischiare di aumentare l’autocontagiosità e l’allargamento delle zone interessate.

mollusco3Il “mollusco contagioso” si trasmette per contatto, dunque da pelle a pelle o anche tramite oggetti contaminati come asciugamani, indumenti o lenzuola, per questo probabilmente è più frequente tra bambini o fratelli che condividono spazi comuni. La possibilità di contagio raddoppia in ambienti come la piscina, dove il virus prolifera e i contatti si fanno più stretti.

Un fattore predisponente può essere un deficit anche temporaneo del sistema immunitario e pare che la dermatite atopica possa rappresentare un fattore di rischio.