Notizie

Milano, partorisce in corridoio ma la neonata cade a terra e batte la testa: ora i genitori denunciano l’ospedale per lesioni colpose

 

La vicenda ha dell’incredibile e rimette al centro del dibattito la qualità della sanità in Italia. Una donna a Milano ha partorito in corridoio e la sua piccola è caduta sul pavimento, battendo la testa. La bimba ora è stata dimessa dalla struttura ed è in buone condizioni di salute, ma i genitori hanno deciso comunque di sporgere denuncia. Secondo quanto riportano alcuni giornali locali, la partoriente si era recata al San Raffaele insieme al compagno 35enne dopo che le si erano rotte le acque. La donna – che avvertiva le prime contrazioni – era stata però tenuta in attesa fuori dalla sala parto. Dopo una decina di minuti, si era alzata per andare in bagno e aveva capito che la piccola stava per nascere. Un’infermiera la stava accompagnando con un lettino fino alla sala, quando la 30enne ha partorito improvvisamente e la neonata è caduta a terra. (Continua dopo la foto)

partodentro2

La Regione Lombardia ha inviato i suoi ispettori all’ospedale San Raffaele per chiarire i contorni di quello che in gergo è chiamato “parto precipitoso”. Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, ha comunicato giovedì che “in merito al travaglio precipitoso avvenuto nel corridoio del blocco parto dell’ospedale San Raffaele di Milano, in seguito al quale la neonata è caduta sul pavimento prima che il personale intervenisse, Regione Lombardia, come da prassi in situazioni di criticità, ha dato mandato all’Ats di Milano di istituire una commissione di verifica che dovrà appurare la correttezza delle procedure attuate”. (Continua dopo le foto)

parto1 parto

La bambina sarebbe caduta di testa riportando una frattura della teca cranica. Questo è quanto si legge nella cartella clinica consegnata ai genitori nella giornata di domenica, quando hanno lasciato l’ospedale insieme alla bambina. Marco e Daniele, di 35 e 30 anni, hanno fatto sapere di essere pronti a presentare querela per lesioni colpose contro l’ospedale.