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Mense scolastiche: come le famiglie possono controllare il cibo che i nostri figli mangiano a scuola

 

Il cibo che i nostri figli mangiano a scuola è sicuro? A sentire dai loro racconti i bastoncini di pesce sono immangiabili, le fettine di carne navigano nell’olio e la pasta ha un sapore di cartone. Mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha avviato una indagine dei Nas per conoscere come si mangia nelle nostre scuole, ecco alcuni indicatori che ci aiutano a capire la qualità del cibo, oltre i racconti dei bambini che mangerebbero sempre pasta con olio, hamburger e patatine fritte e odiano verdure e pasta integrale. Ci sono degli strumenti che i genitori hanno a disposizione per controllare il servizio delle mense, ma non tutti lo sanno.

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Bari - Inaugurazione del Servizio di Referezione Scolastica nella città di Bari con Fabio Losito ''IO MANGIO A SCUOLA'' AL XXlll Circolo Didattico Scuola Primaria dell'Infanzia a Poggiofranco

 

Chi controlla che il servizio funzioni? Nel corso dell’anno scolastico effettuano controlli il Comune, l’Asl competente o un laboratorio di analisi incaricato dall’Amministrazione per i controlli igienico-sanitari.

E le famiglie? Possono controllare? In tanti Comuni, con l’aiuto della scuola, si istituiscono le “commissioni mensa”, composte da genitori e docenti. I genitori che ne fanno parte sono autorizzati a visitare senza preavviso i refettori. Verificano l’andamento del servizio, le qualità organolettiche e il gradimento dei cibi serviti ai ragazzi.

Cosa entrare a far parte della commissione mensa? I componenti della Commissione Mensa si dovranno limitare alla mera osservazione delle procedure di preparazione e di somministrazione dei pasti, con esclusione di qualsiasi forma di contatto diretto e indiretto con sostanze alimentari, utensileria, stoviglie e altri oggetti che possano venire a contatto con gli alimenti.
I 10 genitori delle commissioni mensa possono:
a) rilevare la corretta applicazione dei menu:
• verifica del rispetto del menu previsto dal calendario e da eventuali disposizioni successive;
• verifica del gradimento dei pasti somministrati;

b) verificare la conservazione delle derrate:
• verificare le date di scadenza dei prodotti;

c) Verificare lo stato di pulizia degli ambienti.
• valutazione visiva della pulizia della cucina, della dispensa e dei refettori;
• verifica visiva dell’assenza di animali infestanti nella cucina, nella dispensa e nei refettori.

Ecco i parametri per giudicare la qualità del cibo: presentazione, gradimento, sapore, temperatura di mantenimento, cottura.

Altro fattore la pulizia dei luoghi in cui il cibo viene preparato: pulizia locali, pulizia biancheria, pulizia refettorio, pulizia personale di cuochi e  inservienti, gentilezza del personale addetto alla distribuzione del cibo ai bambini.

Costo del singolo pasto Un altro elemento da considerare nella ristorazione  scolastica è  il costo, che ha raggiunto livelli di tutto rispetto . Un pasto  convenzionale per le scuole ottenuto da materie prime di buona qualità oscilla da 4,2 a 5,0 € (includendo la mano d’opera e i costi di gestione accessori). Nei comuni dove il pasto è ottenuto solo da materie prime  biologiche comprese le carni,  l’importo lievita di 1,30 € circa.