“Ci siamo conosciuti a casa di amici a Lugano. Per lui è stato un colpo di fulmine; io non pensavo potesse cominciare una storia. Ero impegnata a smaltire la batosta della mia relazione precedente che mi aveva fatto soffrire. Max ha avuto pazienza, mi ha corteggiata in maniera elegante. Ha saputo aspettare e mi sono innamorata. Stiamo insieme da due anni.: non avrei potuto scegliere uomo migliore”. Bianca Atzei torna a sorridere: l’incidente in moto del compagno l’aveva gettata nello sconforto. Adesso la cantante può tornare a una vita normale, trascorrendo un’estate serena accanto a Max Biaggi ancora in convalescenza ma desideroso di riprendersi in tempi brevissimi. L’artista, dopo che il suo uomo ha scampato il pericolo più grande che ha corso in vita sua, ha così potuto tornare a pensare al futuro: la voglia di famiglia, la scelta sul matrimonio e su un figlio. Al settimanale Nuovo la cantante svela anche la sua voglia di maternità: “Mettere su famiglia è un traguardo importante e non faccio mistero del mio senso materno. Adoro i bambini, ho scelto come nome d’arte Bianca ispirata dalla loro purezza”. (Continua dopo la foto)
Su un possibile matrimonio con Max, lei però non si sbottona: “Non chiedetemi se con lui sogno il grande passo, perché non rispondo”. Un amore, nato due anni fa, con estrema naturalezza e la voglia di non concedersi troppo in fretta per svilire un sentimento destinato a durare nel tempo. Per Max Biaggi, 46 anni, è il tempo della ripresa, dopo l’incidente in pista a Latina (durante le prove per gli internazionali di Supermoto) che l’ha tenuto in rianimazione, al San Camillo di Roma, per quasi 20 giorni. (Continua dopo le foto)
“Anche se per brevi momenti, a volte, mi sembra di tornare alla normalità”, racconta via social, ripreso da Vanity Fair. E pure lui sui figli dice: “Le parole non bastano, servono i gesti: non credo nelle nozze, ma voglio fare un figlio con lei. Anzi, magari due”, ha aggiunto il pilota che è già papà di Leon Alexandre, 6, e Inés Angelica, 7, nati dalla lunga relazione con Eleonora Pedron.
