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Mangiarsi le unghie non è un vizio: mai mettere unguenti di cattivo sapore sulle mani del bambino: ecco come aiutarlo a semttere

 

Diciamo subito che mangiarsi le unghie non è un vizio, aggiungiamo che non è proficuo sgridare il bambino che non smetta di mangiare le unghie o peggio cospargergli le dita di rimedi naturali sgradevoli al gusto. La percentuale dei bambini che rosicchia le unghie e\o mette le dita in bocca non è bassa, si stima che lo facciano (almeno in alcune fasi emotive) il 28% dei bambini. Perché lo fanno e cosa può fare un genitore per aiutarli a smettere

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Cosa rappresenta nell’inconscio mangiarsi le unghie? L’unghia ha un valore simbolico: essa è l’artiglio, l’arma di difesa e di aggressione. In questo senso il bambino che se ne priva potrebbe sentirsi incapace di difendere se stesso dagli accadimenti della vita e dagli altri. Pertanto è bene valutare se il piccolo stia attraversando una fase di disagio scolastico o familiare oppure sociale (ovvero di inserimento in un nuovo gruppo). La natura emozionale dell’atto di mangiare le unghie è dimostrata dal fatto che la percentuale di rosicchiatoti cresce tra gli adolescenti, il 44% dei quali porta le dita alla bocca e magia le unghie con frequenza e senza riuscire a desistere.

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Come aiutarlo a smettere? Non sgridate il bimbo che rosicchia le unghie ma dai 6 anni in poi spiegategli, con parole semplici, i danni a cui va incontro (dalle micro lesioni della cute al veicolo dei batteri); non usate unguenti sgradevoli al gusto: se il bambino mangia le unghie per nervosismo, subire l’impatto “cattivo” dell’amaro in bocca non farà altro che maggiorare il suo stress e la sua rabbia oltre che a sentirsi tradito; avviate i bambini ad uno sport che li aiuti a canalizzare le loro energie; distraete il bambino: se lo sorprendete a mangiare le unghie coinvolgetelo in una discussione o, meglio ancora, in un’attività manuale.