Più volte sul nostro sito abbiamo avuto modo di affrontare alcune interessanti storie che ci raccontano quanto siano azzerabili le differenze tra le varie specie e razze animali, se c’è la giusta dose di affetto e di amore.
Il caso che vogliamo dedicarvi oggi vede questa mamma gatta intenta ad adottare 4 teneri ricci, dei quali si prenderà cura. I ricci sono animali che vivono in molta parte del territorio italiano, ed hanno la più comune caratteristica “fisica” nella presenza di aculei (oggi, più che altro, dei peli rigidi dalla presenza di cheratina). Gli aculei sono un efficace mezzo protettivo: quando sono in pericolo, infatti, i ricci si chiudono come una palla, e spingono gli aculei all’esterno.
Oltre a ciò, i ricci sono noti per esser degli animali molto dormiglioni! Il loro letargo inizia in autunno e termina alla fine della primavera. Nella fase di letargo il riccio trova riparo tra le foglie secche o in una tana molto riparata dalle intemperie della stagione fredda. Durante questi sei mesi, il riccio vive grazie alle sue riserve di grasso per riscaldarsi, e al cibo per nutrirsi (che provvede ad accumulare nella bella stagione, quando è ben più attivo). In ogni caso, il letargo è spesso interrotto dalla volontà del riccio di fare qualche passeggiata durante le tiepide giornate assolate di inverno. Se tuttavia vi rendete conto che il riccio è troppo attivo durante l’inverno, dategli un’occhiata: è possibile che sia denutrito e pertanto sia alla ricerca di cibo per cercare di sopravvivere.
A proposito di cibo, il riccio è animale onnivoro, e mangia insetti, lumache, rane, uova di uccelli, vegetali, frutta, e tanto altro ancora. Di norma è in grado di accudire autonomamente a sè stesso, e pertanto non richiede particolare cura o supporto per il cibo.