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“Li voglio biondi e con gli occhi azzurri”. L’orco, quasi 50enne, grazie al suo lavoro avvicinava migliaia di bambini e poi… La scoperta choc

 

Una casa dell’orrore quella scoperta a Guidonia, in provincia di Roma. Dentro l’abitazione di quell’insospettabile talent scout i carabinieri hanno scoperto oltre 5mila video hard che lo incastrano. L’uomo è accusato di aver violentato decine di bambini filmando gli incontri con una telecamera nascosta in casa. L’organizzatore di eventi (raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Tivoli) secondo l’accusa sfruttava il suo lavoro per reclutare minori.

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Il presunto pedofilo sarebbe riuscito a incastrare bambini dagli 8 anni in su, soggiogandoli e approfittando di loro. Ecco cosa ha scoperto il Messaggero: “Così – in base a quanto finora emerso – era entrato nella loro vita, carpendo anche la fiducia dei genitori, e così riusciva a manovrarli. E non ha avuto dubbi il giudice per le indagini preliminari Mario Parisi quando, di fronte al quadro accusatorio, ha dato il via libera alla misura cautelare: «La raccolta indiziaria appare chiara ed univoca. Gli accertamenti compongono un quadro di vivissima inquietudine. Indubbia e documentata la plateale inclinazione del quasi cinquantenne a circondarsi di minorenni con i quali si intrattiene abitualmente e con modalità perlomeno improprie. Ed è tuttora alla ricerca di piccoli da reclutare come figuranti per feste ed eventi promozionali “possibilmente biondi e occhi azzurri”». Il cinquantenne ha continuato a sostenere che non era vero nulla quando i poliziotti sono arrivati per portalo in carcere: «Io ai bambini voglio bene», le sue uniche parole che avrebbe ripetuto più volte. Le immagini sequestrate durante la perquisizione domiciliare, avrebbero lasciato poco spazio all’immaginazione”.

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Le registrazioni dei filmati hard avvenivano grazie ad una camera collegata ad un pc. Le immagini, secondo alcune testimonianze, venivano poi anche fatte vedere alle piccole vittime, forse per inserire tutto ciò che accadeva in un quadro di “normalità”, come sottolinea Giornalettismo.

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