Bambino

Le paure dei bambini: quali sono le più frequenti e come gestirle

 

La paura del distacco dalla madre, del buio, temporale streghe e fantasmi: ad ogni età i bimbi hanno le sue paure. La paura è un’emozione che, come le altre, è iscritta nel nostro patrimonio genetico, in questo caso si tratta di un campanello d’allarme interno che ci segnala la presenza di un pericolo o di una minaccia nel mondo esterno. Le paure nei bambini possono essere divise in tre categorie: le paure innate, presenti dalla nascita; le paure legate alla crescita, che appaiono a diverse età; le paure indotte dall’ambiente di vita. Come evitarle e come gestirle?

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paura

Oltre alle paure innate e a quelle legate alla crescita che vanno gestite senza mai sottovalutarle, ci sono paure che nei bambini vengono indotte dal contesto in cui vivono o dal modo dei genitori di educarli. Secondo gli psicologi ci sono tre stili educativi che le favoriscono:

Stile ipercritico: è caratterizzato da un’elevata frequenza di critiche rivolte al bambino sotto forma di rimproveri oppure manifestando biasimo nei suoi confronti, svalutandolo e mettendolo in ridicolo. Gli adulti che adottano questo stile educativo, difficilmente notano i comportamenti adeguati del bambino, mentre sono sempre pronti ad evidenziare i suoi errori. Ciò determina nel bambino paura di sbagliare, di essere disapprovato, bassa stima di sé;
Stile perfezionistico: è uno stile educativo sostenuto dalla convinzione che il bambino deve riuscire bene in tutto ciò che fa e che il suo valore (e quello dei suoi genitori) è determinato dal successo che ottiene in varie attività. Nel bambino viene cosi modellato un atteggiamento perfezionistico, che lo porta a temere in modo eccessivo la disapprovazione e la critica qualora non riesca bene in ciò che fa. I bambini educati con questo stile, diventano molto ansiosi quando si cimentano in qualcosa di impegnativo (compiti in classe, esami, gare ecc.) e ritengono di valere qualcosa, solo se riescono bene ed ottengono l’approvazione altrui. Le manifestazioni più frequenti di paura sono, in questo caso, l’ansia scolastica e l’ansia sociale;
Stile iperansioso-iperprotettivo: questo modo di educare i bambini è contraddistinto da un’eccessiva preoccupazione dell’incolumità fisica del bambino e tende a proteggere in continuazione il figlio da ogni minima frustrazione. Nel bambino vengono quindi modellate timidezza e paura, trasmettendogli soprattutto queste idee sul fatto che i pericoli sono dappertutto e bisogna stare continuamente attenti; se qualcosa è spiacevole o frustrante bisogna evitarlo ad ogni costo; se accadesse qualcosa di brutto sarebbe terribile; per sopravvivere bisogna assolutamente avere la certezza che le cose vadano bene.

 Come gestire le paure del bambino Intanto abituiamolo a raccontare di sé: le paure sono grandi se vengono vissute in solitudine.

  • Comunicare ai propri bambini la consapevolezza che la paura fa parte della vita. E’ fondamentale trasmettere ai propri bambini la certezza che la paura fa parte della vita di tutti i giorni, “che anche noi quando eravamo bambini abbiamo provato paura e continuiamo ad averla anche da adulti”, ma che può essere affrontata e talvolta anche superata con serenità.
  • Non facciamo sentire i bambini dei fifoni: proveranno un forte senso di colpa e si sentiranno inadeguati. Quindi l’umorismo va evitato
  • Non diciamo mai: “Affronta la paura, devi essere forte”: spingere un bambino a viso aperto contro una paura è sbagliato, perché può trasformare la paura in terrore e ingigantire il problema. Non costringiamo il bambino ad affrontare le sue paure in modo troppo diretto e brutale. Per superare una paura spesso ci vuole tempo e pazienza. Bisogna rispettare i tempi e le modalità del bambino.