Bambino

La varicella è la più infettiva tra le malattie esantematiche: tempi di incubazione e come evitare il contagio

 

Dopo i virus influenzali dell’inverno la primavera è il momento dell’anno in cui si registrano  i maggiori casi di malattie esantematiche: è il momento della varicella, una tra le più contagiose tra tutte dell’infanzia, che nella maggioranza dei casi colpisce i bambini tra i 5 e i 10 anni. E’ possibile evitare il contagio?

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Potrait of a sleeping child with red spots on his skin of chicken pox.

La varicella si trasmette solamente da uomo a uomo, quindi da bambino colpito da virus a bambino sano. Purtroppo, sebbene sia una malattia benigna, si tratta di una delle malattie infettive più contagiose: la trasmissione può avvenire semplicemente per via aerea mediante le goccioline respiratorie diffuse nell’aria quando una persona tossisce o starnutisce. Può inoltre avvenire attraverso contatto diretto con le lesioni, ma questo è meno probabile: chi tocca volontariamente le crosticine che si formano sulla pelle? Quindi per evitare il contagio, o al contrario per favorirlo, teniamo lontano o portiamo il bambino da un amichetto con le “bollicine”, entro i primi 5 giorni dalla comparsa della varicella.

Ma c’è un periodo in cui il virus è attivo, la malattia è contagiosa, prima che compaiano i sintomi: sono i cinque giorni prima dell’eruzione in cui non possiamo sapere e il contagio può avvenire indisturbato.

Come te ne accorgi Dopo un periodo di incubazione di 2 o 3 settimane (solitamente 13-17 giorni), la malattia esordisce con un’eruzione cutanea maculo-papulosa, accompagnata da febbre, di solito di lieve entità, e malessere generale. Per 3-4 giorni le piccole papule rosa pruriginose compaiono su testa, tronco, viso e arti. Le papule evolvono in vescicole, in pustole e infine in croste granulari, destinate a cadere.

Come si cura: non è una malattia che provoca danni, non a caso la terapia è solo sintomatica. Per il prurito possono essere utilizzati antistaminici, mentre per la febbre il paracetamolo. No all’aspirina e nei casi di bambini sani i pediatri sconsigliano l’uso dell’antivirale che invece deve essere prescritta dal pediatra in caso di complicanze (adolescenti, persone con malattie respiratorie croniche o nel caso di contagio familiare secondario). Se un familiare contrae la varicella la trasmetterà all’80-90% dei conviventi che non l’hanno avuta in precedenza. Questi casi secondari presenteranno spesso una forma più grave della malattia.

Prurito: contro il prurito, se il bambino è molto piccolo, meglio infilare sulle manine dei guanti di cotone in modo da non incidere ed eventualmente infettare le pustole. Per non irritare ulteriormente la pelle colpita dall’esantema della varicella, è meglio usare detergenti non profumati e poco aggressivi e scegliere un abbigliamento leggero e ben traspirante.