Ha ucciso sua figlia perché non smetteva di piangere. Tremenda la vicenda che vede nei panni del carnefice Liam Deane, 22 anni di Wakefield, West Yorks, che ha ammazzato la piccola Luna dopo due soli giorni dalla sua nascita perché la bimba gridava troppo. Il giovane teneva in braccio sua figlia dopo che la mamma era andata a letto per riposare un po’, la piccola però non ne voleva saperne di dormire. Allora il padre, colto da un raptus, l’ha colpita. Secondo quanto riporta il Sun, la bimba sarebbe stata malmenata ripetutamente in testa e sarebbe poi morta a causa delle gravissime lesioni cerebrali. Per tutta la notte il 22enne ha fatto finta che non fosse successo nulla, la mattina dopo ha detto alla compagna che la bimba era caduta e la donna l’ha immediatamente portata in ospedale. Vedendo le condizioni della piccola i medici hanno subito sporto denuncia perché il viso era gonfio e livido: poco dopo il padre ha confessato. La piccola Luna è morta dopo 3 giorni dal ricovero in terapia intensiva. (Continua dopo la foto)
Il papà è stato condannato a 10 anni di carcere. Un medico aveva definito “catastrofiche” le lesioni subite dalla piccolina. Anche il suo legale, Richard Wright, non aveva potuto far molto per difenderlo: “Nella mia arringa non c’è spazio per spiegare le azioni del mio assistito. Liam avrà molto tempo per riflettere su quello che ha fatto in carcere…”. Ma invece le cose sono andate diversamente. Ora la novità: Deane è stato trovato morto nella sua cella nel penitenziario HMP Leeds, dove era rinchiuso da un mese. (Continua dopo le foto)
Un altro detenuto John Westland, 28 anni, è accusato del suo omicidio. I fatti per cui Deane era in carcere sono avvenuti lo scorso luglio. Il procuratore Michael Smith ha detto che le lesioni che sulla piccola aveva coinvolto il cervello, tutto il corpo e il viso. “Il padre ha confessato di essere responsabile di tutte le lesioni causate perché Luna non si calmava e lui ha perso il controllo”. Il padre ha ammesso di aver colpito Luna sul viso, stringendole il corpicino e scuotendola. Richard Wright, che rappresenta Deane, ha dichiarato: «Non c’è alcuna spiegazione per il comportamento del mio assistito”.