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La difficile vita di un padre, il giorno dopo questa foto. Ecco cosa è successo a mamma e bambino

 

“Ecco perché sono un papà single”, Steve Elsby lo svela per la prima volta pubblicando una foto. Dopo aver subito denunce e mille battaglie legali per vivere insieme a quella bimba della foto che ora ha 5 anni. Cinque anni fa, infatti, Steve Elsby e la sua compagna Sara erano in attesa della nascita del loro primo figlio. Ma il loro sogno si trasforma inaspettatamente in tragedia quando Sara, 37 anni, subì all’improvviso un attacco di pre-eclampsia. La difficile vita di un padre, cominciata il giorno dopo la foto della sua donna con accanto la loro bambina appena nata. 

(continua dopo la foto)

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La pre eclmapsia o gestosi è una malattia che colpisce il 3-5% delle donne alla prima gravidanza: pressione arteriosa elevata ed elevato contenuto di proteine nelle urine che può portare ad un parto prematuro, ma alla morte sia il feto che la mamma.

“Sono Steve, ho 43 anni e vivo a Birmingham con mia figlia di Sam di 5 anni. Oggi sono un padre a tempo pieno. Prima che Sam nascesse lavoravo come assistente manager di Morrison ed è stato lì che ho incontrato Sarah, la mamma di mia figlia. Eravamo stati insieme per due o tre anni, mi ero appena trasferito e Sarah ed io aspettavamo il nostro primo figlio. Un lunedì mattina lei va al lavoro come al solito.  Io invece avevo preso un giorno di ferie erano venuti a trovarci i miei genitori. Sarah e io ci siamo mandati messaggi tutto il giorno, tutto normale, come sempre.

Verso le 18,30 ricevo la telefonata dell’ospedale che mi dice che Sarah è ricoverata lì perché si è sentita male mentre era sull’autobus che la portava a casa. Sono arrivato, era in coma farmacologico, sarebbe stata risvegliata il giorno dopo, mi dissero i medici. La bambina era nata con un parto cesareo d’urgenza e stava bene”.

La mamma muore, la bimba si salva.

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“Sarah non si è più svegliata dal coma, il giorno dopo la nascita di nostra figlia è morta – continua Steve –  Io ero disperato e dilaniato dal dolore, ma sapevo che dovevo combattere in nome suo, per nostra figlia. E’ stata durissima, ci sono molti pregiudizi nei confronti di un papà single: intanto non eravamo sposati quindi ho dovuto lottare perché mi lasciassero mia figlia. Ho rischiato che fosse inserita dai servizi sociali nei programmi di adozione. Poi mi hanno denunciato per percosse e maltrattamenti su mia figlia, prima che alla bambina fosse diagnosticata la “sindrome delle ossa fragili”. Ho fatto il volontario e ho accompagnato la classe di mia figlia in gita per conoscere meglio gli altri genitori e farmi accettare. Non avevo mai detto il motivo del mio essere single. MA non è giusto arrivare fin qui e subire mille pregiudizi”.