cervelletto
Notizie

Introverso o estroverso? Dipende dal cervelletto

cervelletto

Da tempo sapevamo che un aspetto importante della personalità è la tendenza a provare certe emozioni. Alcuni farmaci e trattamenti chirurgici utilizzati per curare alcune forme estreme di queste manifestazioni della “personalità”, ci hanno abituati all’idea che alcuni tratti caratteriali siano legati alle strutture cerebrali. Ad esempio, la lobotomia è stata ampiamente usata in passato come trattamento per fobie. La rimozione di porzioni  dell’amigdala è stata efficace per correggere i criminali violenti soggetti a stati pericolosi di rabbia. Alcuni farmaci come tranquillanti e antidepressivi sono ben noti per la loro abilità di alterare l’umore.

Correlati fisiologici sono stati ritrovati anche in merito ai tratti “introversione  / estroversione”. In passato, è stato notato che i soggetti appartenenti alla prima categoria mostravano un flusso di sangue più corticale (più eccitazione) con bassi livelli di stimolazione rispetto agli appartenenti alla seconda categoria. Alla base di queste differenze sono stati identificati elevati livelli di norepinefrina (noradrenalina) nel cervello degli introversi.

Oggi, le nostre conoscenze si arricchiscono ancor più grazie ad uno studio effettuato dagli scienziati dell’I.R.C.C.S. Fondazione S.Lucia e l’Università La Sapienza di Roma, nel quale studio è emerso che vi sono delle relazioni  significative tra dimensione del cervelletto e  il tratto introverso o estroverso.

Per l’esattezza, gli scienziati hanno dato vita ad un esperimento su individui sani sottoposti a metodiche di neuro-immagine strutturale e procedure  atte  a rilevare tratti della personalità con il supporto della “Scala di Temperamento e Carattere” di Cloninger, al fine di misurare l’influenza dei fattori genetici e di quelli ambientali su alcuni tratti di carattere. «Nell’investigare da un punto di vista strutturale le regioni cerebrali più probabilmente associate con gli stili di personalità – sostengono gli studiosi – una questione preliminare risulta essere quella di determinare come le strutture, specificatamente in termini di volume, possano essere collegate alle funzioni».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *