L’inserimento scolastico è la procedura mediante la quale ai bambini piccoli si dà l’opportunità di adattarsi e di inserirsi nel nuovo ambiente, mediante la presenza della madre al suo fianco. Ovviamente, il periodo di tempo e i giorni in cui si concede tale opportunità sono limitati e cambiano da scuola a scuola e da regione a regione. Ma secondo voi, la prassi è davvero utile, o la pensate come la giornalista che ha scritto l’articolo reperibile al seguente link.
Nell’articolo, la giornalista, madre di due gemelli, racconta l’esperienza dell’inserimento dei suoi due figli in una scuola di Milano e della necessità di conciliare lavoro, presenza di un genitore in due classi differenti e sensi di colpa vari, ed infine pone questa questione: “La domanda che vi pongo è la seguente: perché dobbiamo drammatizzare in questo modo un evento naturale e piacevole come l’ingresso alla materna? Cosa devono pensare i nostri figli? Che li stiamo portando in un luogo pericoloso dove forse non vorranno restare perché sicuramente è meglio passare il tempo con la mamma? E poi ci lamentiamo dei bamboccioni che a trent’anni stanno ancora a casa con i genitori! Ma se glielo abbiamo insegnato noi tra mille premure, paure, apprensioni supportate dalla psicologia da salotto che è tanto in voga.”
In poche parole, l’inserimento scolastico così come avviene nel nostro paese non risulta per nulla utile, anzi, pone le basi per lo sviluppo di uomini e donne insicuri, incapaci di diventare indipendenti e di staccarsi dalla gonna della propria madre.
Quindi, è davvero utile accompagnare e sostare con i piccoli in classe per un breve periodo, o è più utile lasciare subito spazio alle maestre? A voi la parola.