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Il 45% delle ragazze italiane non usa alcun metodo contraccettivo

Molte mamme si pongono la domanda: quanti anni dovrebbe avere una adolescente prima di iniziare ad usare un contraccettivo? La mia risposta da parte dei specialisti è: non appena diventano sessualmente attive, se non prima. Certamente non si tratta della risposta che la maggior parte dei genitori vorrebbero sentire, ma dopo aver sentito il caso di gravidanze indesiderate tra le tante ragazze adolescenti che girano tra gli ospedali e i consultori è così. A maggior ragione, sapendo che il 45% delle ragazze italiane non usa alcun metodo contraccettivo.

Naturalmente, molti genitori potrebbero rispondere che fornire ai loro figli una qualche forma per il controllo delle nascite equivale a dare loro il permesso di fare sesso. Ma gli adolescenti non hanno intenzione di aspettare il permesso. Essi faranno del sesso quando si sentiranno convinte o semplicemente, le andrà di farlo.

Ma con la loro conoscenza limitata, non sanno nemmeno che la penetrazione non è necessaria affinché si verifichi una gravidanza. E una volta fatto sesso, non esiteranno a farlo ancora e ancora. Poche si rendono conto che hanno fatto un errore e decidono di non ripeterlo. Il punto è che ai genitori spetta il compito di illustrare e di indurre i giovani a prendere le decisioni giuste.

Fare sesso una sola volta è un incontro fisico, ma rimanere incinta è un impegno per la vita. Purtroppo, molti genitori adolescenti nascono in questo modo, e molti rischiano ancora di diventarlo, come dimostra la ricerca del Gsk Eurisko circa le abitudini sessuali delle giovani italiane: “I ragazzi italiani sanno veramente poco di contraccezione e questo è senza dubbio un ostacolo importante all’utilizzo di metodi efficaci”, ha affermato Rossella Nappi, docente della Clinica Ostetrica & Ginecologica dell’Università di Pavia: “Dietro al non utilizzo dei contraccettivi ci sono fondamentalmente due motivazioni: la non conoscenza della contraccezione e la paura che le ragazze hanno nei confronti della contraccezione ormonale. Ma anche in questo caso c’entra la disinformazione”.

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