Salute e benessere

I segnali che il corpo ti manda quando stai bevendo troppi caffé

 

Niente di meglio di una botta di caffeina per mandar via la stanchezza in pochi sorsi. Solo che poi l’effetto svanisce e si rischia così il crollo, come confermato anche da uno studio del 2012 dove si sottolineava come talvolta la caffeina avesse la capacità di ridurre la produttività in ufficio. La caffeina è diuretica, il che significa che può aumentare la frequenza urinaria, a maggior ragione se non si è un bevitore regolare di caffè, rischiando così di disidratare l’organismo nel caso in cui non si assumesse acqua a sufficienza. Non bastasse, è stato anche dimostrato che il caffè (compreso quello decaffeinato) ha pure un effetto lassativo su circa il 30% delle persone, sebbene gli scienziati non sappiano esattamente perché ciò avvenga e ipotizzino che possa essere causato dall’effetto stimolante dell’acido del caffè su intestino e colon.
Tutto questo basta a togliersi il vizio?
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Intanto che ne stiate bevendo troppo ve lo dice la qualità del sonno: la scienza imputa al caffè la capacità di sabotarlo, distruggendone qualità e quantità, e di incidere sul ritmo circadiano, rendendo più difficile addormentarsi. Il sonno è fondamentale per ogni aspetto della funzione cognitiva quindi qualunque eventuale beneficio derivante dalla caffeina verrebbe immediatamente spazzato via dalla mancanza di adeguato riposo.

Il rimedio:
sebbene non sia per tutti così, perché la risposta dell’organismo all’assunzione di caffeina varia sensibilmente da individuo ad individuo, come consiglio generale converrebbe non assumere caffè dopo le 16, così da evitare eventuali ripercussioni sulle ore di sonno.

Il caffè non è solo uno stimolante del sistema nervoso centrale, ma blocca anche i ricettori di adenosina, aumentando al tempo stesso adrenalina, dopamina e glutammato. Un mix di reazioni che possono scatenare ansia, nervosismo, irritabilità e persino esplosioni di rabbia, oltre ad aumentare la frequenza del ritmo cardiaco.

Il rimedio: «Passare al decaffeinato può di certo aiutare, perché riduce ma non elimina del tutto l’assunzione di caffeina e coloro che hanno delle patologie cardiache dovrebbero comunque evitare di bere caffè.