Famiglia

I nostri figli tra chat e social, cosa sarà di loro, quando diventeranno adulti? Tutta colpa di noi genitori

 

La Generazione Y cresce in un mondo di Facebook e Instagram, dove per tutto c’è un filtro.  Imparano fin da piccoli a mostrare agli altri che la vita è magnifica, anche se siamo depressi.  Chattano in continuazione, saltano sulla sedia ad ogni notifica, ma cosa comporterà in futuro questa convivenza stretta con cellulari ed esposizione costante sui social network.

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Friends Looking At Cell Phone

Secondo gli studi di David Greenfield, professore di psichiatria all’Univeristà del Connecticut, l’attaccamento allo smartphone è molto simile a tutte le altre dipendenze, perché causa delle interferenze nella produzione della dopamina, il neurotrasmettirore che regola il circuito celebrale della ricompensa: in altre parole, incoraggia le persone a svolgere attività che credono gli daranno piacere.  Così ogni volta che vediamo apparire una notifica sul cellulare, che sia un messaggino o una nuova e-mail, sale il livello di dopamina, perché pensiamo – anche se sarebbe il caso di dire, speriamo – che ci sia in serbo per noi qualche cosa di nuovo e interessante. Il problema però è che non possiamo sapere in anticipo se accadrà davvero qualche cosa di bello, così si ha l’impulso di controllare in continuazione.

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Nella migliore delle ipotesi avremo una generazione che crescerà e vivrà la propria vita senza mai trovare la vera felicità. La colpa, secondo gli studiosi, non è solo dei genitori, ma anche degli ambienti aziendali «a cui interessano più i numeri, che la vita di queste giovani persone. E i ragazzi? Si danno la colpa se non ottengono tutto e subito.